Il teatro del convitto Inpdap di Sansepolcro ha ospitato l’ottava edizione del «Premio Nazionale Cultura della Pace – Città di Sansepolcro». Il premio conferito ogni due anni a persone o istituzioni che operano per far sì che la pace diventi sempre più l’unico strumento di confronto fra i vari popoli del mondo, è stato consegnato dal sindaco di Sansepolcro, Franco Polcri, ad Andrea Riccardi, fondatore e presidente della Comunità di Sant’Egidio. Accanto a questo premio, l’Associazione Cultura della Pace, per mano di Leonardo Magnani ha consegnato il «Premio Non Violenza» al Francesco Calogero, docente che da anni si occupa di studi sul disarmo nucleare.L’evento si è aperto col saluto del Gruppo Sbandieratori di Sansepolcro. Poi la sala ha osservato un minuto di silenzio in memoria dei caduti di tutte le guerre e dei terrorismi, alla vigilia dell’anniversario della strage di Nassirya. La consegna del Premio è stata anche l’occasione per affrontare un tema molto delicato: il dialogo interreligioso fra ebraismo, cristianesimo e islamismo. Un faccia a faccia fra esponenti del mondo cattolico, musulmano e buddista.Il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, ha aperto la conferenza sottolineando l’importanza che il dialogo interreligioso ha nel costruire un futuro di pace per il mondo intero. E’ seguito l’intervento del presidente della Comunità Islamica di Firenze, l’Imam Izzeddin Elzir, che ha messo in luce come la pace e soprattutto la cultura della pace passino imprescindibilmente dalla convivenza e conoscenza dell’altro, inteso come espressione di una diversa cultura e portatore di altri valori.Il responsabile della Comunità Ebraica di Firenze, Mario Fineschi, non potendo essere presente perché sabato, giorno sacro per gli ebrei, ha mandato una lettera, letta in sala dal moderatore Michele Casini. La lettera esaminava molti testi sacri dai quali è emerso forte il messaggio che la pace è l’unico fulcro possibile intorno al quale far ruotare tutti i valori dell’umanità, e terminava con una citazione che è opportuno ricordare: «Dove c’è pace c’è tutto, dove non c’è, il nulla».Rossana Battista, rappresentante dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha chiarito come per il buddismo lo spirito religioso sia la predisposizione dell’animo nei confronti della vita, che trasforma la disperazione in speranza. Il buddista vede l’Assoluto in ogni essere vivente e ciò pone al centro della loro filosofia il rispetto della dignità della vita e la pace.Dopo la conferenza si è aperta la seduta straordinaria del Consiglio Comunale per il conferimento del premio che è stato assegnato alla Comunità di Sant’Egidio per «il lavoro che svolge dal 1968 nell’aiutare i poveri e i bisognosi, per l’impegno profuso per rendere più possibile il dialogo ecumenico e per l’impegno nell’ambito della mediazione internazionale che vede la Comunità in prima linea in zone di conflitto per cercare di riportare la pace, con successi anche recenti come in Mozambico e Uganda». Il Premio è stato ritirato dal segretario generale della Comunità di Sant’Egidio, Adriano Roncucci.Il Premio «Non Violenza» è andato a Francesco Calogero, che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio degli armamenti nucleari nel tentativo di individuare strade che portino i capi della politica mondiale ad accettare il disarmo nucleare e la cultura della non violenza come metodo di risoluzione delle controversie.di Lorenzo Becci