Dopo il via libera alla riforma Gelmini sugli istituti scolastici di secondo grado, due scuole di Sansepolcro risultano «a rischio»: l’istituto d’arte «Giovagnoli» e il professionale «Buitoni». Una spada di Damocle che non piace all’assessore comunale alla pubblica istruzione del Comune, Luciana Alvisi, pronta a dire «no» alla sforbiciata. «Riaffermiamo con forza la volontà di tutelare l’integrità dell’offerta formativa e di non prendere in considerazione ipotesi di trasferimento in altri Comuni delle proprie dirigenze scolastiche», afferma Alvisi che usa toni fermi e decisi in merito all’organizzazione degli istituti di istruzione secondaria di competenza provinciale.A seguito dell’entrata in vigore della riforma già dall’anno scolastico 2010-2011, sono cominciate le «grandi manovre» che riguardano alcuni plessi del territorio biturgense, come l’istituto d’arte e il professionale «Buitoni». L’amministrazione provinciale di Arezzo da parte sua ha promosso la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro, per la razionalizzazione e il miglioramento dell’offerta formativa; purtroppo, però, il decreto ministeriale non conferisce alcun ruolo agli enti locali.«La questione spiega l’assessore biturgense alla pubblica istruzione riguarda soprattutto questi due istituti, verso i quali la nostra amministrazione comunale anche nel corso dell’attuale anno scolastico ha dato prova di grande attenzione finanziando con 75mila euro l’attivazione di due classi. La trasformazione dell’istituto d’arte in liceo artistico e dell’Ipsia in professionale del settore servizi manutenzione e assistenza tecnica, non cambia sostanzialmente la fisionomia di queste due scuole né comporta in alcun modo la loro riduzione a sedi distaccate, con tutte le inevitabili e negative conseguenze». Riguardo al dimensionamento esistono soluzioni percorribili di aggregazione tra scuole di Sansepolcro, anche di altro ordine e grado, che potrebbero inoltre costituire un presupposto per l’allargamento del nuovo liceo artistico al settore musicale coreutica, espressamente previsto dalla riforma. La Provincia assicura in ogni caso la partecipazione necessaria, anche attraverso un percorso di democrazia deliberativa che vedrà coinvolti tutti i portatori d’interesse. Il percorso inizierà a marzo, al termine della fase di iscrizioni.«La nostra amministrazione comunale pertanto afferma con decisione l’assessore Alvisi rinnova la piena fiducia nella capacità delle sue scuole di affrontare il cambiamento e di mantenere la specificità e la ricchezza della loro tradizione educativa legata in modo imprescindibile alla realtà storica, culturale ed economica del territorio».Insomma nella città di Piero della Francesca il mondo della scuola guarda con attenzione alle possibili conseguenze di una trasformazione proposta da Roma ed è pronto a far sentire la sua voce in caso di modifiche che penalizzassero le possibilità d’istruzione degli studenti e l’impegno quotidiano degli insegnanti.Alessandro Boncompagni ed Elena Girolimoni