Toscana

SANITA’, VIA LIBERA DA CONSIGLIO TOSCANA A ISPO (PREVENZIONE ONCOLOGICA)

Via libera, in Consiglio regionale, all’istituzione dell’Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica) e per la liquidazione del Cspo (il Centro per lo studio e la prevenzione dei tumori). L’aula ha approvato la legge con i voti favorevoli dell’Unione e l’astensione del centrodestra. L’Ispo ha sostanzialmente il compito di traghettare in breve tempo il centro toscano, all’avanguardia per lo studio dei tumori, verso il riconoscimento dello stato di Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, in modo da essere disciplinato da una normativa nazionale. Il Cspo verrà liquidato, e a questo fine la Regione stanzia un fondo di 13 milioni e 600 mila euro, mentre per il finanziamento ordinario dell’Ispo, per il 2008, sono messi a disposizione 4 milioni e 600 mila euro. L’Ispo subentrerà nelle attività già esercitate dal Cspo dal primo luglio 2008; l’istituto, che ha come attività proprie la ricerca, gli interventi per la prevenzione dei tumori, la realizzazione di programmi di screening, l’assistenza sanitaria e psicologica e la riabilitazione dei pazienti, la gestione del registro toscano tumori e la sperimentazione clinica, prevede un direttore generale (nominato dal presidente della Giunta regionale), un comitato scientifico (composto da cinque studiosi nominati dal presidente della Giunta) e un collegio sindacale (composto da tre membri effettivi e due supplenti nominati dal Consiglio regionale) con il compito di verifica amministrativa e contabile. Il direttore generale nominerà a sua volta un direttore sanitario. Per Fabio Roggiolani (Verdi), presidente della commissione sanità, la legge è “una via d’uscita dalla vicenda del deficit del Cspo” ed è auspicabile “un riconoscimento nazionale dell’istituto, così da non buttare alle ortiche l’eccellenza del lavoro svolto”. “La gestione amministrativa ed economica del Cspo – ha detto Filippo Fossati (Pd) – è stata dissennata ma ci siamo mossi tempestivamente per risalire alle responsabilità e per il conseguente risanamento e rilancio dell’istituto”. Anna Maria Celesti, vicepresidente della commissione sanità, ha spiegato il voto di astensione di Forza Italia sottolineando “la gestione allegramente scellerata del Cspo negli ultimi sette anni” e la volontà di “non dare cambiali in bianco a nessuno”. Per Marco Carraresi, capogruppo dell’Udc, “una doppia legge sul tema, quella di oggi e quella di 15 giorni fa, ha appesantito il percorso”. L’esponente dell’Udc ha anche invitato la Giunta a “fare quello che non ha fatto in questi anni, per esempio a controllare di più” e ha sottolineato che “qualunque che sia il Governo, difficilmente l’istituto, con questa normativa, potrà ottenere il riconoscimento nazionale”. (ANSA).