Il Servizio sanitario regionale è pronto ad affrontare il problema della pandemia influenzale che, a detta degli esperti, non tarderà a manifestarsi nel nostro paese. «La macchina organizzativa è in moto», spiega l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi. «Non facciamo allarmismi ma attrezziamo tutti i servizi, da quelli di base agli ospedali, per rispondere alle esigenze che si manifesteranno». Dopo la riunione di ieri al Ministero e un incontro questa mattina con i direttori generali e sanitari della Asl toscane, l’assessore fa il punto della situazione.Vaccini. Li distribuirà direttamente il Ministero, nei tempi e nelle quantità che verranno decise a livello nazionale. La Toscana è pronta allo stoccaggio e alla distribuzione. Saranno i medici di famiglia e i pediatri a provvedere alla vaccinazione perchè, ripete l’assessore Rossi «la prima linea sono loro e grazie al loro impegno si potrà evitare un sovraccarico inappropriato dei pronto soccorso e degli ospedali». La vaccinazione riguarderà in una prima ondata circa 520 mila persone, appartenenti alle categorie che il ministero dovrà precisare, poi un altro milione di persone nelle fasce giovanili. «Il Ministero afferma l’assessore deve dare indicazioni precise in questo senso con un apposito decreto. Sollecito il governo ad assumersi questa responsabilità ed evitare qualsiasi tipo di confusione. I criteri di vaccinazione dovrebbero essere addirittura internazionali, non possiamo permetterci regimi diversi regione per regione». Intanto il Consiglio sanitario regionale è stato incaricato di elaborare linee guida che orientino i medici sui criteri in base ai quali disporre l’eventuale ricovero dei pazienti.Ospedali. Non dovranno ridurre l’attività programmata. Questa è l’esigenza fondamentale chiesta alle Aziende dall’assessore Rossi. «L’attività programmata afferma – deve continuare come sempre, la sfida sta proprio in questo. Avremo bisogno probabilmente di più posti letto a bassa intensità di cura e di più personale». Per questo verranno prese due misure: la Aziende troveranno nei presidi ospedalieri locali dove attrezzare posti letto aggiuntivi (si pensa a non meno di 3000), una sorta di reparti-volano che verranno utilizzati per il periodo necessario a far fronte alla pandemia e quindi chiusi. Per gestire l’assistenza verranno richiamati temporaneamente in servizio, se necessario, i medici e gli infermieri in pensione. «Penso che questa richiesta spiega Rossi costituisca un coinvolgimento positivo di tutte le professionalità di cui il servizio sanitario pubblico della nostra regione può disporre, un modo per impegnare e responsabilizzare tutta la collettività nella gestione di una situazione straordinaria».Apparecchiature. La Regione raddoppierà il parco delle attrezzature per l’assistenza respiratoria. Si prevede una spesa di circa 2 milioni di euro. Il piano di acquisti riguarda tecnologie diverse: i dispositivi Cpap per l’assistenza respiratoria non invasiva, i respiratori con intubazione di uso corrente nelle terapie intensive e i sistemi ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), una tecnica di supporto cardiopolmonare che sostituisce il normale meccanismo di ossigenazione del sangue.Scuola. Tra le ipotesi di cui si parla anche quella di una eventuale chiusura: «Penso che anche questo aspetto debba essere gestito a livello nazionale», conclude l’assessore Rossi. «Per quanto ci riguarda adotteremo i normali provvedimenti di profilass i che hanno consentito sempre di gestire bene le situazioni».Un’ultima notazione riguarda i casi di nuova influenza che si sono verificati in Toscana fino ad oggi: dal 29 marzo al 30 agosto sono stati accertati in laboratorio 224 casi, ma altre centinaia sono i casi segnalati in seguito alla semplice valutazione clinica. Le fasce di età più colpite sono quelle giovanili. (cs-Susanna Cressati)