Una alleanza tra Toscana e Pechino per combattere i tumori dei bambini. L’hanno siglata oggi nella sala giunta di Palazzo Bastogi l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, il vicedirettore del Dipartimento alla salute della Municipalità di Pechino Guo Jinhe e il presidente del Beijing Children’s Hospital Li Zhongzhi. I due Ospedali che daranno vita ad un percorso comune nel campo dell’oncologia pediatrica sono il Meyer di Firenze e il Beijing Children’s Hospital di Pechino. Ha preso parte alla cerimonia anche suor Piera Bianchi, presidente dell’Associazione solidarietà e servizio, che ha seguito l’iniziativa fin dal suo inizio. A rappresentare i partner orientali erano oggi presenti a Firenze anche la vicepresidente del Beijing Children’s Hospital Shen Kunling, il direttore del Beijing institute of architectural design Yang Haiyu e il direttore del Beijing Phoenix information development ltd Fu Yingjie. La presenza di questi ultimi due ospiti si spiega con la natura del primo dei progetti che verranno sviluppati: la costruzione presso l’ospedale pechinese di un Laboratorio per i trapianti emopoietici, che farà parte della nuova clinica di oncologia pediatrica che verrà realizzata nell’arco dell’anno. L’ospedale Meyer dirigerà la progettazione e da subito ospiterà presso il nuovo ospedale personale medico e tecnico cinese per la formazione e l’avvio di una serie di programmi condivisi di ricerca scientifica che si svilupperanno nell’arco di un decennio. Il Laboratorio, che risponderà agli standard delle Good manufactoring practise internazionali, è destinato alla selezione e purificazione delle cellule staminali da midollo osseo o sangue periferico necessarie per l’effettuazione di trapianti di tipo autologo (dallo stesso paziente) ed allogenico (da consanguineo). Il Laboratorio, che occuperà da 100 a 150 metri quadrati e che ha un costo stimato d’avvio intorno a 600 mila euro, è una struttura indispensabile per la cura dei tumori pediatrici solidi e del sangue e consente di ricorrere a terapie che assicurano la guarigione fino a un 30% in più rispetto alla chemioterapia abbinata alla radioterapia. Progettazione, realizzazione, installazione della tecnologia e formazione del personale medico e tecnico cinese sono a carico della Regione. I partner cinesi metteranno a disposizione una quota finanziaria equivalente destinata alla ideazione e realizzazione di progetti di ricerca nell’arco di almeno 10 anni e per sostenere l’ospitalità in Cina degli esperti toscani per tutte le missioni necessarie per la formazione e l’aggiornamento.Ritengo di estrema importanza per la Toscana, e non solo, aver iniziato una attività di scambio e di collaborazione culturale con la Cina e con la sua capitale in particolare afferma l’assessore Enrico Rossi, che nei mesi scorsi aveva incontrato personalmente a Pechino le massime autorità municipali e del settore della sanità Abbiamo avviato un interessante percorso in materia di medicina tradizionale cinese, siglando accordi con l’università. Oggi diamo il via a un grande progetto per la cura dei bambini affetti da tumore. Nel corso delle mie visite ho colto la forte attenzione delle autorità sanitarie cinesi nei confronti della medicina occidentale, anche in relazione a una crescente domanda di sanità che si sta registrando in quel paese, e ho riscontrato la presenza nella capitale di importanti istituti occidentali che hanno avviato varie iniziative di collaborazione. Penso che anche l’Italia debba farsi avanti con maggiore decisione. La Cina sta vivendo un momento di sviluppo così rapido e intenso da far pensare che nelle sue grandi città si concentrerà sempre di più gran parte della ricerca più avanzata, sostenuta da ingenti disponibilità finanziarie. Ecco perché per noi è importante essere presenti con la nostra sanità.In Cina l’incidenza dei casi di tumore nella popolazione da zero a 18 anni, che ammonta a 380 milioni di persone, raggiunge cifre molto alte aggiunge il direttore generale del Meyer Paolo Morello – La clinica di oncologia pediatrica che il Beijing children’s hospital sta realizzando disporrà di 370 posti letto, pari al totale dei posti letto di tutte le oncologie pediatriche d’Europa. Questo significa che l’esperienza e la casistica concentrate nell’ospedale pechinese costituiranno uno straordinario terreno per la ricerca scientifica. Progetti avviati qui raggiungeranno risultati scientifici con una velocità altrimenti irraggiungibile. E’ anche per questo motivo che questa intesa è destinata a portare benefici straordinari non soltanto alle due comunità che l’hanno siglata ma a tutti i bambini che nel mondo soffrono per queste gravissime patologie. (cs-Susanna Cressati)