Toscana
Sanità toscana/6: Bilanci Asl, a rischio l’intero sistema
di Simone Pitossi
Una cosa è certa. Secondo Marco Carraresi (Udc) il fondo di 80 milioni di euro della Regione per la non autosufficienza messi nel bilancio regionale di previsione per il 2011 è «ad oggi praticamente azzerato, e c’è veramente l’urgenza di chiarire una volta per tutte di come stiano effettivamente i conti della sanità toscana». Perché per pareggiare una voragine di oltre 300 milioni di euro questa l’entità della perdita delle Aziende sanitarie toscane i soldi sono stati presi un po’ di qua un po’ di là. E il fondo della non autosufficienza creato per sostenere le famiglie nell’assistenza di situazioni particolamente gravose ha avuto la peggio. Questo caso ha risollevato la questione dei conti della sanità. E in particolare del «buco» di oltre 200 milioni della Asl di Massa. Che, ricordiamo, è stata commissariata dalla Regione dopo l’emersione di fatti gravissimi.
All’Azienda sanitaria di Massa Carrara esisteva «un sistema di manomissioni delle scritture contabili e di occultamento dei disavanzi perpetratosi negli anni dal 1998 al 2009; a questo si deve l’accertamento del disavanzo complessivo nel bilancio 2009 pari a circa 224 milioni e 820 mila euro». Così Jacopo Ferri (Pdl), nella relazione di minoranza che conclude i lavori della Commissione di inchiesta sulla Asl 1 da lui presieduta. Secondo la relazione di maggioranza illustratra da Pieraldo Ciucchi (Gruppo Misto) la Commissione ha comunque evidenziato, dice Ciucchi, «un deplorevole scaricabarile». «Tali ed evidenti sono invece le responsabilità del direttore generale» (pur distinguendo la «evidenza» degli occultamenti contabili a partire dal 2007, e quindi attenuando la responsabilità del direttore Scarafuggi). Alla società di revisione «Diloitte» si imputa «una leggerezza nelle modalità di acquisizione della certificazione del credito», perché riceve in tempi ravvicinati diverse certificazioni da parte della Regione (la seconda poi dichiarata falsa). A parte questo, replica Ferri, l’andamento di alcuni fattori di spesa è stato comunque influenzato da scelte gestionali che negli anni hanno «contribuito ad appesantire i costi aziendali»: costi strutturali (numero degli ospedali), l’inappropriatezza di certi servizi erogati (tasso di ospedalizzazione alto rispetto al resto della regione), spesa farmaceutica (troppo alta), spesa per il personale (dipendente e delle cooperative). E, infine, chiama in causa l’attuale assessore al diritto alla salute e il presidente Rossi per le loro «responsabilità politiche».
E così ritorniamo agli effetti di tutto ciò. E Carraresi pone alla Regione alcune domande. Prima fra tutte se la provenienza «non solo sanitaria» delle risorse necessarie per far quadrare i bilanci delle Asl «non contraddica la ripetuta affermazione che le risorse del fondo sanitario assegnate alla Regione Toscana per il 2010 sarebbero state sufficienti a garantire l’equilibrio dei conti della sanità toscana». «Non a caso continua il consigliere regionale nel corso della seduta della Giunta regionale, approvando la delibera nella quale venivano dettagliate le modalità di assegnazione aggiuntiva di risorse finanziarie alle Aziende sanitarie per l’esercizio 2010 (in modo da consentire alle stesse Asl di adottare nei prossimi giorni i loro bilanci), è stato necessario ricorrere anche ad una somma di 48 milioni di euro accantonata pochi giorni prima su un capitolo del bilancio 2011, il 23062 Somme extra fondo sanitario. Somma che è stata poi utilizzata dall’Asl di Massa per consentire l’adozione del bilancio 2010».
L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia è intervenuta su questa situazione assicurando che «la manovra di bilancio non ha pesato in alcun modo sui servizi. Il Fondo per la non autosufficienza è intatto: 80 milioni erano prima, e 80 milioni sono adesso». Ma, replica Carraresi, «non risulta affatto che entro il mese di aprile sia stato ricostituito il fondo per la non autosufficienza». «Perché continua anche se il Consiglio regionale approverà prossimamente la variazione di bilancio di 20 milioni, cosa che ancora non ha fatto, mancheranno ancora all’appello 40 milioni di euro, di cui 30 sono proprio quelli stornati per il far quadrare il bilancio dell’Asl di Massa. Come i 16 milioni del fondo nazionale che non sono ancora arrivati e, soprattutto, non si sa se mai arriveranno. O gli altri 24 milioni che si dice verranno prelevati dal fondo sanitario, che dovrà inevitabilmente essere a sua volta reintegrato. Non è certo con la finanza creativa conclude Carraresi che si reperiscono risorse che non ci sono».
Cisl: situazione sempre più critica
Anche in Toscana, regione tradizionalmente considerata tra le migliori da questo punto di vista, la situazione sta diventando sempre più critica per sanità, pensioni, fisco, sociale e servizi pubblici. Il grido d’allarme arriva dalla Cisl toscana. Una delle categorie più in difficoltà, è stato detto, è quella dei pensionati. Nella nostra regione la quota di cittadini anziani è più alta che nel resto del Paese. Un dato positivo, che comporta però dei costi. I pensionati (dati 2009) sono il 25,5% della popolazione contro il 23% della media nazionale. Tra i pensionati gli over 65 sono il 74,8% contro il 74,2% dell’Italia, ma gli over 80, la fascia di età in cui è più forte l’incidenza della non autosufficienza, sono il 25,6% dei pensionati in Toscana, contro il 23,8% in Italia. I non autosufficienti in Toscana (sempre dati 2009) sono circa 66 mila, l’8% degli over 65 della nostra regione. Circa 11.300 di questi (1,3% degli over 65) sono ospiti di una RSA; gli altri vivono in famiglia. La situazione è particolarmente critica per circa 30 mila toscani che vivono in casa con una condizione di non-autosufficienza medio grave o grave. L’Agenzia regionale di sanità prevede un incremento del 20% di toscani con non-autosufficienza media o grave al 2014. A fronte di questo aumento dei bisogni diminuiscono le risorse: il governo con la legge di stabilità 2011 ha infatti ridotto drasticamente le risorse per le politiche sociali: dai 2.181 milioni di euro nel 2008 ai 474 del 2011. Cancellato del tutto il Fondo nazionale per la non-autosufficienza, da cui nel triennio 2008-2010 sono arrivare il 30% delle risorse del Fondo regionale. Per il 2011 la Regione si è impegnata a rifinanziare completamente il Fondo regionale, ma in prospettiva ? Per tutti i pensionati poi esiste un problema di reddito, che si accentua progressivamente per il penalizzante sistema di rivalutazione delle pensioni: nel 2009 il 54% dei pensionati toscani si collocava al di sotto dei mille euro mensili e il 20,7% sotto i 500 euro, a fronte di un costo della vita in Toscana elevato, specie in città.
Altro fronte caldo quello sanitario. Il trend di spesa della sanità toscana (+3%) e le minori risorse, secondo la Cisl, comporterà un aggravio di 200 milioni di euro. Tutto ciò mette a rischio i servizi, mentre i risparmi indicati in Finanziaria (-10%) di sprechi organizzativi e consulenze non ci sono ancora. Questo mentre il «buco» di Massa ha prosciugato ogni riserva e le sperimentazioni e innovazioni, come le Società della salute, si sono bloccate e si rinvia al piano sanitario regionale le soluzioni future.