Gli anziani del Chianti sembrano essere privilegiati: i tassi di disabilità nelle fasce di età più avanzata, infatti, generalmente sono inferiori rispetto a quelli riportati per altre popolazioni europee. Un indicatore indiretto di questa condizione positiva è che il numero delle badanti in questa zona è inferiore a quello osservato in altri comuni dell’area fiorentina. Dove starà il segreto? Per cercare di svelarlo da circa 10 anni l’Agenzia regionale di sanità coordina lo studio InCHIANTI, che ha coinvolto ad oggi 1453 anziani abitanti nei comuni di Greve e Bagno a Ripoli. Queste persone sono state intervistate e sottoposte ripetutamente ad esami e indagini mirate (prelievi del sangue, esami strumentali come Tc, elettrocardiogramma, ecocolor doppler), valutazioni specialistiche da parte del geriatra e del fisiatra. L’obiettivo principale della ricerca, oggi integralmente finanziata dal National Institute on Aging di Bethesda (Usa) e realizzata in collaborazione con l’Azienda sanitaria fiorentina, le amministrazioni comunali di Greve e Bagno a Ripoli e i medici di medicina generale del territorio interessato, è quello di tradurre la ricerca epidemiologica in strumenti di clinica geriatrica che rendano possibile effettuare diagnosi più precise e trattamenti più efficaci nelle persone anziane con problemi di mobilità. I risultati e le prospettive di questo lungo e impegnativo lavoro sono oggi e domani al centro di un convegno intitolato La disabilità si previene che l’Ars ha organizzato nell’Aula magna della Caserma Redi, in via Venezia a Firenze.Il progetto InCHIANTI si propone di mettere a punto strumenti che permettano di identificare in una fase precoce l’inizio della disabilità progressiva e un sistema diagnostico che disegni interventi mirati ed efficaci. Vengono inoltre studiati i ! fattori di rischio che favoriscono la progressione della disabilità con l’invecchiamento e i processi che conducono alla disabilità nel lungo periodo. Considerando l’incremento esponenziale della popolazione anziana previsto per i prossimi anni è facile intuire l’importanza di studi che affrontano il problema della disabilità, che ha costi umani e sociali elevatissimi. La ricerca epidemiologica ha condotto 3687 interviste, 3310 visite mediche e valutazioni della performance motoria, 3322 prelievi ematici, 3057 ecocolor doppler, 3075 elettrocardiogrammi e 2980 tomografie ossee.Il complesso database in cui queste informazioni sono raccolte e documentate nasconde forse il segreto del buon invecchiamento. (cs-Susanna Cressati)