Un call center mammografico, due nuovi mammografi digitali, l’unificazione dell’offerta di senologia clinica delle tre aziende Ispo, Careggi, Asl 10. E’ il progetto del nuovo percorso unico per il tumore al seno per l’area metropolitana. Un percorso che prende il via domani, 8 marzo, coinvolge le tre aziende dell’area fiorentina, e abbraccia tutte le tappe: dagli interventi di screening alla terapia, fino alla riabilitazione e al follow up. Lo ha presentato stamani l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, con i tre direttori generali delle aziende: Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica), Gianni AmunniEdoardo MajnoLuigi Marroni. Le tre aziende hanno siglato un protocollo d’intesa, con l’obiettivo di offrire alle donne che risiedono nell’area metropolitana un nuovo percorso assistenziale. Tanti i vantaggi: certezza della presa in carico, velocizzazione dei tempi, ricchezza delle prestazioni, uniformità dei trattamenti.Il percorso prevede la totale presa in carico della donna, dal momento dell’orientamento verso il tipo di controllo mammografico da effettuare, alle eventuali indagini per sospette patologi e, fino a garantire, attraverso lo stesso canale, l’eventuale trattamento chirurgico, ricostruttivo, curativo, riabilitativo e di follow up.Il call center mammografico. Il call center utilizza il numero verde oncologico già in funzione dal novembre 2009. Il numero verde 800880101 è attivo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. Gli operatori potranno interfacciarsi sia con la segreteria screening che con le agende metropolitane. Per le mammografie, si rende necessaria una più razionale separazione dell’offerta di screening (pazienti asintomatiche) e di senologia clinica (pazienti sintomatiche, in follow up, ad alto rischio, ecc.), pur ritenendo opportuno un accesso unico a questa diagnostica, in grado di indirizzare l’utenza secondo la tipologia della domanda, ed evitando sovrapposizioni nei due percorsi.Due nuovi mammografi digitali di ultima generazione, da installare su veicoli mobili, sono stati acquistati dalla Regione (600.000 euro) al fine di potenziare l’attività di screening rivolta alle donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni.L’integrazione fra le tre aziende. Le agende per la senologia clinica di tutte e tre le aziende (Ispo, Careggi, Asl 10) saranno disponibili in maniera integrata, per ottimizzare i tempi di attesa ed evitare doppioni e sovrapposizioni. Ogni donna, dopo essere stata orientata all’indagine ritenuta più appropriata, potrà proseguire senza soluzione di continuità il percorso diagnostico. Se, dall’esito degli esami, si ritenesse necessario l’intervento chirurgico, la paziente verrà introdotta alla consulenza specialistica. L’offerta chirurgica sarà coordinata dalla Breast Unit costituita presso l’azienda ospedaliera Careggi, che assumerà le funzioni di Breast Unit di area metropolitana. Il percorso sarà assistito dalla presenza di psicologi e si completerà con la previsione del percorso curativo e riabilitativo.L’obiettivo di questo progetto chiarisce il direttore generale di Ispo, Gianni Amunni è quello di offrire, secondo una progressione di azioni, un riferimento unitario e di alta qualità per tutte le donne coinvolte. La naturale evoluzione sarà la riunificazione di tutte le attività di diagnostica senologica in un’unica sede, per la quale si ipotizza una costruzione ex novo nell’area di Ponte Nuovo, disponibile nell’arco di 12-15 mesi, in cui si collocheranno tutti i professionisti e le attrezzature delle tre aziende.L’Azienda ospedaliero universitaria Careggi dichiara il direttore generale Edoardo Majno è impegnata insieme a Ispo e Asl 10 nella difesa della donna a fianco dell’assessore Daniela Scaramuccia e condivide il lavoro per la realizzazione del percorso unico in area metropolitana nella lotta al tumore al seno. E’ questo un tema che sento particolarmente vicino alla mia storia di medico e manager, essendo stato per molti anni direttore sanitario dell’Istituto Tumori di Milano. Nell’area di Careggi-Ponte Nuovo saranno riunite le attività cliniche in ambito senologico presenti nelle tre aziende per dare vita a un centro che intende valorizzare le grandi professionalità di cui dispone la sanità fiorentina e toscana, potenziando l’offerta di salute per la donna nella nostra Regione.La collaborazione tra le aziende è il modo migliore per rispondere ai bisogni dei ci ttadini in un settore di grande importanza dice Luigi Marroni, direttore generale della Asl di Firenze Si dovrà prevedere lo stesso tipo di operazione anche in altri campi della medicina, per riuscire a dare risposte sempre più attente e veloci.Nel progetto si inserisce anche la scelta della Regione Toscana, attualmente allo studio di fattibilità, di estendere lo screening anche alle donne di 45-49 anni e over 70, con chiamata attiva per la coorte delle 44enni e accesso spontaneo per le 45-48enni.Il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente e la causa di morte per tumore più importante nel sesso femminile. Nell’area fiorentina i nuovi casi sono circa 900 l’anno, in tutta la Toscana circa 4.000: di questi, circa un terzo sono diagnosticati nell’ambito dello screening mammografico organizzato per le donne tra i 50 e i 69 anni. Gli studi epidemiologici rivelano che 8,4 donne toscane su 10 affette dal carcinoma alla mammella sopravvivono (il 4% in più rispetto alla media nazionale). Merito della prevenzione sempre più capillare, della diagnosi, che si serve di strumenti sempre più sofisticati e individua il tumore con sempre maggior tempestività, e delle strutture oncologiche, che intervengono sempre prima e con la terapia più adatta. La Toscana risulta all’avanguardia proprio per quel che riguarda la prevenzione dei tumori al seno: nella nostra regione negli ultimi anni la mortalità per i tumori alla mammella si è ridotta del 20% (rispetto a una riduzione nazionale del 13%).Questi i dati sugli screening contenuti nell’ultimo Rapporto annuale dell’Ispo (presentato nel dicembre scorso): la mammografia bilaterale è offe rta ogni due anni alle donne tra 50 e 69 anni. Estensione (numero di donne invitate su quelle aventi diritto): anni 2008-2009: 92,7%; trend in aumento negli ultimi 4 anni, target regionale e nazionale raggiunti; superato di 20 punti percentuali il dato medio nazionale 2008. Adesione (numero di donne che hanno effettuato il test): 148.155 donne nel 2009 (70,8%); in leggero aumento negli ultimi tre anni; supera di 13 punti percentuali il dato medio nazionale del 2008.