Toscana

Sanità. Boom di morbillo in Toscana nel 2017: 85% non vaccinati

L’arretramento delle vaccinazioni fra i bambini, situazione che ha spinto in Italia il ministero della Salute ad adottare un decreto per rendere obbligatorie le immunizzazioni, ha determinato un aumento sensibile dei casi di malattie dell’età evolutiva. Sono stati notificati 1.931 casi contro i 1.679 nel 2016. Una tendenza che ha provato a spezzare il decreto del governo Gentiloni, che in Toscana ha consentito di recuperare 20.700 bambini. È quanto rivela il rapporto sul welfare e sulla salute in Toscana nel 2017, presentato oggi dall’assessore regionale Stefania Saccardi.

L’anno scorso in 846 si sono ammalati di varicella (+13%), in 635 di scarlattina (malattia per la quale, però, non esiste un vaccino), in 370 di morbillo (+1.857,3%) con 4 casi di complicanze. Il morbillo ha avuto un picco in tutta Italia con 5 mila casi complessivi, un’impennata vertiginosa o, per usare il gergo scientifico, un outbreak impensabile fino a qualche anno fa. L’età media dei casi è cresciuta, passando dai 15 anni nel 1994 ai 22 nel 2016. Circa l’85% dei pazienti colpiti non era vaccinato. Il contraccolpo si è sentito sul sistema sanitario toscano: il 40% di questi casi ha richiesto il ricovero, quasi il 20% ha avuto necessità delle cure del pronto soccorso. Nessun decesso, ad ogni modo, è stato registrato nel 2017.

Il trend dal 1994 a oggi, è quanto si apprende dal rapporto, descrive il tipico andamento ciclico della malattia con picchi epidemici dovuti all’accumulo di persone suscettibili. Un quadro non molto dissimile si può ricavare dalle altre patologie dell’età evolutiva: l’anno scorso sono stati accertati 29 casi di parotite, in diminuzione del 20% a livello annuo, 2 di rosolia (un dato allineato con la media nazionale), e 106 di pertosse in crescita del 32,6%. La copertura vaccinale non ha brillato neppure contro l’influenza stagionale. L’epidemia influenzale ha registrato 470 mila casi nel 2017-2018, colpendo il 12,6% dei toscani contro i 291 mila casi della stagione precedente (+61%). Sono cresciuti così anche i casi gravi e i decessi. D’altro canto, viene rilevato, la copertura fra gli anziani resta al 55%, ben al di sotto della soglia consigliata (il 75%).