Pisa

San Piero a Grado, ricostruiamo il campanile

di Francesco Ippolito

Un campanile alto trentasette metri da cui sarà possibile osservare tutta la costa, da Piombino all’arcipelago toscano fino alle Cinque Terre. Stiamo parlando del campanile della basilica di San Piero a Grado che potrebbe tornare a svettare nel cielo pisano diffondendo il suono delle sue campane. È la speranza che il Comitato per la valorizzazione della basilica coltiva fin dal 1996. Speranza che oggi appare davvero a portata di mano.«Abbiamo un progetto approvato – dichiara il proposto monsignor Mario Stefanini – il nulla osta delle istituzioni e anche un fondo di duecentomila euro con cui avviare i lavori. Adesso mancano i partner grazie ai quali portare a compimento l’opera. Il nostro sogno è raccontato nel volume “Verso la ricostruzione del campanile” che presto presenteremo alla città». Il progetto di ricostruzione è stato firmato dall’architetto Rosa Mezzina.Di ricostruire la torre campanaria dell’antica basilica di San Piero a Grado si parla già dall’immediato dopoguerra. Tant’è vero che nel 1956 vennero gettate le nuove fondamenta ed eretti i primi sei metri della costruzione. Purtroppo l’intero progetto si arenò per molti anni. Almeno fino alle verifiche geologiche e geotecniche effettuate nel 2001 dalla Sovrintendenza ai beni culturali. Solo nel 2002, soprattutto grazie agli sforzi del comitato per la valorizzazione della basilica, è arrivato finalmente l’ok per il progetto preliminare per il completamento del campanile da parte del sovrintendente architetto Guglielmo Maria Malchiodi.«Il campanile fu distrutto durante la guerra – ricorda monsignor Mario Stefanini – Ricostruire ciò che è stato annientato in un attimo rappresenta anche un modo per sfidare la cecità e la violenza della guerra». Ma come ricostruire il campanile? Si ricorrerà ad una struttura moderna? Il comitato promotore dell’iniziativa risponde: «vogliamo ricostruire il campanile dove era e come era». Sarebbe questo, infatti, l’unico modo per restituire alla basilica l’antica armonia ed equilibrio di forme che fanno di quel complesso (chiesa, torre campanaria, canonica ed antica fabbrica) un vero e propio monumento che la primissima cristianità ci ha consegnato.Nel nuovo campanile torneranno, tra l’altro, le antiche campane attualmente posate a terra nella basilica che erano state fuse nel 1844 e di nuovo rifuse nel 1920.La ricostruzione del campanile sarebbe solo il più recente risultato del comitato per la valorizzazione della basilica di San Piero a Grado. Il comitato, costituito nel 1996, ha promosso in passato la modifica della viabilità per l’allontanamento del traffico dal fianco della basilica, ha allestito mostre fotografiche e promosso la pubblicazione di alcuni significativi volumi di carattere storico ambientale.