Toscana
SALUTE MENTALE, STRETTA COLLABORAZIONE REGIONI-ASSOCIAZIONI. CONSUMO RECORD DI ANTIDEPRESSIVI IN TOSCANA
Regione Toscana e associazioni collaborano in maniera sempre più stretta per promuovere e tutelare al meglio la salute mentale dei cittadini toscani. E’ il senso del protocollo firmato stamani dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e da Gemma Del Carlo, presidente del Coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale, che si è costituito nel ’93 e riunisce 38 associazioni di familiari e utenti. Nel protocollo, Regione e Coordinamento concordano sulla necessità di attivare e sviluppare forme di cooperazione e integrazione al fine di assicurare una più ampia azione di promozione e tutela della salute mentale della popolazione della Toscana e per questo si impegnano a concordare azioni congiunte e a collaborare a singole iniziative rispondenti agli indirizzi programmatici condivisi. I disturbi psichici sono in aumento, ce lo dicono studi a livello europeo, e anche ricerche condotte qui in Toscana, come quella dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità dice l’assessore Marroni Il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015, che nei prossimi mesi sarà approvato dal Consiglio Regionale, dedica alla salute mentale un ampio capitolo, ponendosi l’obiettivo di accogliere i bisogni delle persone di ogni età con disturbi psichici e promuovere servizi finalizzati a percorsi di prevenzione e ripresa. Per questo è fondamentale la collaborazione con le associazioni di familiari e utenti, che ci consente di intercettare prima possibile il disagio psichico e mettere a punto interventi sempre più mirati ed efficaci.
In Toscana nel 2010 i pazienti che hanno fatto ricorso a un servizio territoriale di salute mentale sono stati circa 78.000 (di cui 23.423 minorenni e 54.245 maggiorenni), pari ad oltre il 2% della popolazione. Di questi, quasi il 40% risultano nuovi utenti. Per quanto riguarda i ricoveri, l’andamento presenta una tendenza alla riduzione. Al decrescere dei ricoveri si associa un aumento dei trattamenti in regime di day hospital, che dal 2002 ad oggi sono aumentati di 9 punti percentuali (dal 17,9% del 2002 al 26,9% del 2010). Per i ricoveri, il rapporto tra maschi e femmine è di 3:2 nella popolazione minorenne e di 2:3 tra i maggiorenni. L’andamento nei ricoveri negli anni 1997-2010 presenta una tendenza alla diminuzione dei ricoveri per entrambi i sessi, con un tasso, nel 2010, di 36 x 10.000 abitanti, di gran lunga inferiore rispetto alla media nazionale di 44 x 10.000 abitanti. Tra i ricoveri, le donne rappresentano il 52,4% del totale sopra i 40 anni, mentre nel genere maschile i ricoveri nella prima infanzia risultano essere nettamente superiori.
Anche le patologie che portano al ricovero hanno subìto un’importante variazione nel corso degli anni, mostrando una netta diminuzione dei ricoveri per disturbo schizofrenico, che sembrano lasciare il posto al disturbo bipolare (psicosi maniaco-depressiva, che rappresenta la principale patologia di ricovero per entrambi i sessi) e ai disturbi d’ansia.
Antidepressivi: la Toscana si caratterizza per un consumo superiore rispetto alla media italiana: +50% circa, con sensibili differenze tra le diverse Asl. Il crescente utilizzo osservano i ricercatori dell’Ars sicuramente risente dei cambiamenti culturali avvenuti nel corso degli ultimi anni, in cui patologie come ansia e depressione risultano meno stigmatizzate dalla popolazione generale, che quindi ricorre con maggior facilità all’aiuto medico.
Suicidio: nei venti anni di osservazione (1988-2008) il ricorso al suicidio risulta ridotto di circa 4 punti percentuali, attestandosi, nel 2008, sul valore di 7 casi x 100.000 abitanti. Le politiche di prevenzione messe in atto in Toscana nel corso degli ultimi anni hanno evidentemente sortito effetti positivi.