Si è confermata un grande successo la serata che ha raccolto nella basilica di Santa Margherita la corale «Santa Cecilia» e le voci recitanti i testi proposti da Nicola Caldarone; successo, del resto, intuibile scorrendo il programma che alternava armoniosamente parola e canto in un crescendo di grande effetto.La manifestazione, promossa dal Comune di Cortona ed entusiasticamente accolta dai Frati minori del Santuario, si è svolta in collaborazione con il Piccolo Teatro, che ha presentato sulla ribalta due appassionati di recitazione, Stefania Salvietti e Mario Bocci: la prima dalla voce dolcissima, il secondo dal timbro caldo e avvolgente. Insieme hanno declamato con espressiva suggestione i testi che spaziavano dal libro dell’Ecclesiaste a Dante, a Petrarca, al «Canto di festa»; dai Salmi di David ai Fioretti di San Francesco e al Discorso della Montagna, per giungere ai nostri giorni con David Maria Turoldo, in un percorso ideale che dal dolore terreno si snoda fino ad assaporare la gioia più profonda, quella della serenità che si raggiunge attraverso la fede. La corale «Santa Cecilia» della Fratta ha sottolineato i diversi momenti con canti tratti dal Laudario cortonese e dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, con brani di Mozart, Bach, Perosi, Lotti, Grossi da Viadana, Monteverdi. Il coro ha incantato con al sua vocalità rotonda e variegata, capace di esprimere con naturalezza gli accenti, rendendo vivissimi e attuali pezzi musicali così lontani nel tempo, ma che si ascoltano sempre con profonda commozione.Sotto la guida del maestro Alfiero Alunno, la corale, composta da una trentina di voci, ha raggiunto un equilibrio e una maturità espressiva che gli permette di eseguire brani complessi come il salmo 110 di Monteverdi, il Miserere di Lotti, il Sanctus di Perosi, tanto per citare quelli che esigono una più elaborata preparazione e che raggiungono il massimo gradimento del pubblico. La corale è composta da appassionati di musica, alcuni dei quali hanno una solida preparazione alle spalle, ma anche da eccellenti solisti come Sara Cherubini; è attiva da vari anni, si esercita con continuità anche perché è inserita nel circuito dei cori della Regione Toscana. Bravissimo anche l’organista Daniele Chermisi, che sta concludendo il corso di studi al conservatorio. Una serata, dunque, molto interessante e ben riuscita, in cui è emersa tutta la passione per la musica e la parola, un connubio universalmente riconosciuto, che ha la capacità di riunire le persone, rendendole più serene e sensibili, quando sono illuminate dalla fede, che è anche fiducia nell’uomo.Mara Jogna Prat