Cultura & Società

SALE DELLA COMUNITÀ: DA DOMANI A ROMA CONGRESSO PER I 60 ANNI DELL’ACEC

“Le Sale della Comunità si propongono come luoghi di incontro e di dialogo, come spazi di cultura e di impegno, anche su temi particolarmente delicati. Chi frequenta le nostre sale, non cerca film banali ma storie che sollecitano riflessioni”: lo ha dichiarato il presidente dell‘Acec (Associazione cattolica esercenti cinema), mons. Roberto Busti, vescovo di Mantova, annunciando il VI congresso nazionale sul tema “L’Acec e la Sala della Comunità. Le sfide del futuro” che si aprirà domani a Roma (Clarhotel, largo Mossa-via Aurelia, fino al 21 maggio). “L’Acec – prosegue mons. Busti – taglia il ragguardevole traguardo di sessant’anni di vita, tutti profusi a sostenere ed a promuovere prima le sale parrocchiali ed ora le ‘sale della comunità’, luoghi di incontro e di formazione che hanno introdotto al cinema, al teatro e alla cultura molte generazioni di italiani”. In Italia le ‘sale della comunità’ sono un migliaio, dislocate piuttosto capillarmente su tutto il territorio nazionale. Il prezzo medio del biglietto praticato è inferiore del 50% rispetto a quello delle sale del circuito commerciale. Ai lavori del congresso prenderanno parte, tra gli altri, mons. Claudio M. Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni, mons. Mariano Crociata, segretario generale Cei, on. Sandro Bondi, ministro Attività e beni culturali. “Sono anni di grande trasformazione delle sale della comunità – spiega mons. Dario E. Viganò, vice-presidente vicario dell’Acec e preside dell’Istituto Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, che terrà una relazione al congresso su le sale della comunità nella pastorale della Chiesa italiana -. Tra l’altro, – prosegue – esse rivestono un importante segmento economico nello sfruttamento dei film e dei prodotti multimediali, nonché nell’offerta di occupazione con la creazione di cooperative giovanili che programmano e gestiscono le sale radicandosi sempre più sul territorio in accordo con le agenzie educative come scuola e comuni. A proposito di radicamento, segnalo che oltre la metà delle sale Acec sono presenti in comuni con meno di 10 mila abitanti: tutto questo arresta il processo di desertificazione dei centri cittadini che, in nome dei santuari del consumo nei grandi centri commerciali, producono spazi urbani deserti e facilmente preda della criminalità e delle solitudini”. Per Francesco Giraldo, segretario generale Acec, “il futuro delle sale sarà segnato sempre più dalla polivalenza e dalla multimedialità, con cinema, teatro, nuove tecnologie”.Sir