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Safer Internet Day, “il 47,7% dei ragazzi intervistati è stato vittima di bullismo o cyberbullismo”

Fra loro “il 47,7% è vittima di bullismo o cyberbullismo e il pretesto principale per il quale vengono attaccati è l’aspetto fisico (ce lo dice il 37% dei partecipanti). Seguono, ma con ampio distacco, origine etnica 7%; orientamento sessuale 5%; condizione economica 3,5%; religione 3,3%; identità di genere 1,9%; disabilità 1,3%”. Ancora: “Cinque giovani su 10 hanno assistito a violenze fisiche – specie scherzi pesanti (38%) e aggressioni (19%)”. Tra le violenze psicologiche invece “spiccano episodi di emarginazione ed esclusione (48%) e le umiliazioni pubbliche (38%)”. Gli effetti di questo tipo di violenza tra pari generano “perdita di autostima e di fiducia negli altri nel 38% dei rispondenti, oltre a isolamento e allontanamento dal resto dei coetanei (21%). Il 21% nota un peggioramento del rendimento scolastico o addirittura il rifiuto della scuola. Il 19% tra ragazzi e ragazze dice di aver sofferto di ansia sociale e attacchi di panico, e tra gli effetti subiti dalle vittime di bullismo ci sono anche disturbi alimentari (12%) depressione (11%) e autolesionismo (8%”). Ma “solo il 5% tra loro si rivolge ad un adulto o a uno sportello se assiste a episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 14% non fa nulla, la maggioranza tra loro cerca di dare un supporto diretto alla vittima e non lasciarla sola 29,5%”.

D’altra parte, sia che ne siano vittime o meno, “il 31,5% dei ragazzi e delle ragazze non parlano con nessuno di bullismo e cyberbullismo. Il 24% ne parla con amici, il 21% con la mamma (mentre solo il 3% ne parlerebbe col papà!) solo il 6% con gli insegnanti, solo l’1,42% ne parla con lo psicologo a scuola, nonostante i ragazzi chiedano a gran voce il supporto psicologico”. A tal proposito per il 70% tra i partecipanti al sondaggio “la scuola non fa abbastanza per prevenire questi due fenomeni”.