Toscana
Sabato 24 novembre torna nei supermercati toscani la Colletta della solidarietà
Olio, omogeneizzati, alimenti per l’infanzia, scatolame (legumi, pesce e carne), pelati e sughi: sono questi, come sempre, i prodotti che i volontari del Banco Alimentare chiedono di acquistare, questo sabato 24 novembre, nella tradizionale giornata della Colletta, appuntamento che ormai da 16 anni consente di raccogliere i generi alimentari più difficilmente reperibili attraverso i canali ordinari di rifornimento. Il Banco, infatti, opera per tutto l’anno nella raccolta e redistribuzione a enti caritativi e assistenziali di quanto proviene da aiuti comunitari e «surplus» della grande distribuzione organizzata, e la Colletta non rappresenta altro che la punta dell’iceberg di un’attività silenziosa e continua portata avanti da un manipolo di volontari, che crescono a dismisura nell’ultimo sabato di novembre. Quest’anno in Toscana ne sono previsti ben 12 mila, mentre i punti vendita coperti saranno 531 (elenco sul sito del Banco Alimentare).
Come tutti gli anni, la Fondazione Banco Alimentare propone le cosiddette «10 righe», non solo un appello rivolto a tutti per la «spesa della solidarietà», ma anche una riflessione di carattere più generale sul significato del gesto che ognuno è chiamato a compiere: «La crisi continua a cambiare la vita di molte persone. L’unica possibilità è sopravvivere, sperando che tutto prima o poi passi? Perché riproporre proprio oggi la Colletta Alimentare? Che novità ci attendiamo? Anche dentro le difficoltà, io esisto e non mi sto dando la vita da solo, sono fatto e voluto in questo istante da Dio: questo, come disse don Giussani, “è il tempo della persona”. Solo la riscoperta di questo rapporto originario permette di vivere ogni cosa da uomini: perché tutto è occasione per incontrare Chi mi sta dando la vita ora. Questa è la novità che attendiamo: poterLo incontrare ancora. Per questo ti invitiamo a partecipare insieme alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: fare la spesa per chi ha più bisogno».