Prato

S.Agostino in festa per i 150 anni dei Sacramentini

di Maria Cristina Caputi

I  festeggiamenti per i 150 anni di fondazione della comunità dei Padri Sacramentini concluderanno, quest’anno, la Settimana Eucaristica: domenica 7 maggio, alle 11,30, è infatti prevista la concelebrazione in ricordo dell’anniversario. «Il giorno della nascita del nostro Istituto – ci ha detto padre Rizieri Santi, parroco di S.Agostino – in realtà è il 13 maggio, ma ci è sembrato meglio inserire questa ricorrenza al termine di una settimana tanto significativa».«Diamo casa alla Speranza» è questo il tema della 28° settimana eucaristica che si tiene nella parrocchia di S. Agostino dal 30 aprile al 7 maggio. L’Eucaristia, ancora una volta, è posta al centro dell’attenzione, per la preghiera, la meditazione e l’adorazione, perché, si legge nel pieghevole che annuncia l’atteso evento, «nell’Eucaristia il Vangelo si incarna e diviene Speranza per la città di Prato». Il tema della Speranza diviene dunque centrale nella riflessione di quest’anno che vedrà come animatore padre Pedro Nuñez, apprezzato biblista sacramentino di origini basche, ma grande conoscitore anche dell’Italia. Ha studiato a Gerusalemme, è stato per diversi anni Vicario Generale dell’Istituto ed ora insegna Sacra Scrittura.Fra gli appuntamenti della settimana, una particolare attenzione meritano quello di mercoledì 3, alle 21,15, dedicato alla Preghiera dei Giovani ed alla loro professione di fede; e quello di venerdì 5, alle 21,15, rivolto ai catechisti che, in questa occasione, concludono l’articolato percorso diocesano.Per richiamare i fedeli al tema scelto, nella presentazione dell’iniziativa è stato riportato un brano di un documento della Conferenza Episcopale Italiana, Testimoni di Gesù Risorto, Speranza del mondo (nn. 2,3,5), nel quale si ricorda che: «Se la speranza è presente nel cuore di ogni uomo e donna, il Crocifisso Risorto è il nome della speranza cristiana. Vedere, incontrare e comunicare il Risorto è il compito del testimone cristiano. La Chiesa – prosegue il testo della Cei – non è solo il luogo del bisogno di guarigione, di serenità, di pace, di armonia spirituale, di impegno per il povero; la Chiesa del Risorto è la comunità costruita sull’amore».«Nella comunione sacramentale io vengo unito al Signore con tutti gli altri comunicanti» scrive Benedetto XVI nell’enciclica Deus caritas est (n.14), un altro passo che accompagna il programma della settimana. «L’unione con Cristo è allo stesso tempo unione con tutti gli altri ai quali Egli si dona. Io non posso avere Cristo solo per me; – prosegue il Santo Padre – posso appartenergli soltanto in unione con tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi».Un ulteriore richiamo alla necessità di «nutrirsi» di Cristo per essere suoi testimoni viene dalle parole del Vescovo Simoni nelle Motivazioni del Piano pastorale.