Vita Chiesa
Russia: Scaglione, “dalla Wagner una pugnalata alle spalle del Cremlino”
“Giungono le prime notizie di scontri armati, dobbiamo aspettarci un inasprimento della situazione. Pare però che Prigozhin sia isolato e bisognerà vedere se con il passare delle ore i suoi uomini si sentiranno abbandonati dal resto del Paese”, commenta Fulvio Scaglione, per lungo tempo corrispondente da Mosca per Famiglia Cristiana. “Prigozhin – continua – è un vecchio amico di Putin. Non si pronuncia contro di lui, ma contro i vertici delle forze armate. Putin, dal canto suo, nel suo discorso alla nazione è stato molto chiaro, dicendo che chi ha organizzato l’insurrezione armata è un traditore e sarà trattato come tale. Non c’è quindi nessuna possibilità di conciliazione fra i vertici della Wagner e il Cremlino. D’altra parte, l’ammutinamento da parte del gruppo non avrà grandi influenze sulle manovre al fronte perché sono due mesi che la Wagner non combatte. È altrettanto vero che questa insurrezione non può non essere descritta dal Cremlino come una pugnalata alle spalle della Russia, del suo vertice e, nella retorica del popolo russo, in un momento in cui è impegnato nella guerra contro l’Ucraina. Ieri Prigozhin ha mostrato un video in cui accusava i vertici delle forze armate russe di aver fatto bombardare una delle basi dei suoi uomini, cosa strana e misteriosa anche perché il video non era chiaro”. Sempre ieri, il capo della Wagner ha dichiarato che trova inutile la guerra in Ucraina: “Quello di Prigozhin – conclude – è stato un crescendo di dichiarazioni imbarazzanti sia per il Cremlino sia per le forze armate. È difficile capire quale sia l’obiettivo e il ragionamento di questo uomo che per molti anni è stato uno dei più fedeli interpreti della linea del Cremlino. Come si sia arrivati a questa spaccatura è da chiarire”.