Il Patriarcato di Mosca, dopo una consultazione avuta con la Chiesa cattolica romana, ha iniziato il processo di registrazione ufficiale della Chiesa ortodossa in Italia con la nomina, per la prima volta, di un vescovo. Lo ha annunciato ieri il Patriarca di Mosca Alessio II nel corso di un incontro avuto con il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel monastero Danilov. In un comunicato diffuso dal Patriarcato e in cui si fa il resoconto dell’incontro, si dice che il Patriarca Alessio ha rilevato al presidente Napolitano che in Italia oggi vivono e lavorano molti che appartengono alla Chiesa russa. Tra di loro ci sono bielorussi, moldavi, russi e ucraini. Secondo alcuni rapporti si legge nel comunicato del Patriarcato il numero di credenti ortodossi in questo Paese raggiungono il milione di persone e la stragrande maggioranza di essi appartengono alla chiesa in diaspora. La cura pastorale di questo gran numero di fedeli richiede adeguate strutture e la presenza permanente di un vescovo russo nel Paese. Il patriarca ha poi ringraziato le autorità italiane per aver reso possibile la costruzione della Chiesa di Santa Caterina a Roma che sarà inaugurata quest’anno a dicembre con una celebrazione alla quale parteciperà il metropolita di Smolensk e Kaliningrad, Kirill. Durante i colloqui si è parlato anche del trasferimento agli ortodossi russi della Chiesa di Bari dedicata a San Nicola per la quale il Patriarca ha espresso al presidente Napolitano la sua soddisfazione. Il Patriarcato ha infine sottolineato le buone relazioni che la Chiesa di Russia intrattiene con la Chiesa cattolica in Italia e in particolare lo sviluppo di proficui contatti con la Conferenza episcopale italiana e molte diocesi. Segno di queste buone relazioni si legge sempre nel comunicato del Patriarcato – saranno le visite in programma quest’anno dell’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi e del card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, accompagnate da delegazioni del clero e di laici. Scopo delle loro visite è prendere familiarità con la vita e la tradizione della Chiesa ortodossa russa. Il Patriarca non ha dimenticato di citare anche la partecipazione regolare di rappresentanti della Chiesa ortodossa russa alle manifestazioni organizzate dalla Chiesa cattolica in Italia come quella promossa ogni anno dal monastero di Bose. Il Patriarca ha per ultimo ricordato con riconoscenza il sostegno dato da quelle diocesi cattoliche italiane che hanno dato spazi e chiese agli ortodossi russi per la celebrazione del culto.Sir