Vita Chiesa

Russia: card. Parolin a cattolici Mosca, «ogni comunità religiosa ha bisogno di un luogo adatto per poter professare la propria fede»

Questione – ha detto il segretario di Stato – di cui ha potuto parlare con il nunzio, con i vescovi, e quindi ha aggiunto: «So che questo è un grosso problema», «un problema reale sul quale ci saranno certamente colloqui con le autorità. Quindi il tema sarà sollevato da parte nostra». Il card. Parolin è giunto in Russia per una visita, la prima per un segretario di Stato vaticano dopo 18 anni, ad altissimo livello. Ieri c’è stato l’incontro con i vescovi e la comunità cattolica russa. Oggi il programma della visita prevede un incontro nel pomeriggio con il Patriarca Kirill, nella sua residenza estiva a Peredelkino, poco fuori Mosca, preceduta in mattinata, da un colloquio con il ministro degli Affari esteri russo Sergey Lavrov. Domani poi, l’atteso incontro con il presidente Vladimir Putin a Sochi.

Nell’intervista rilasciata all’arcidiocesi di Mosca, il card. Parolin fa notare come la questione degli edifici storici della Chiesa cattolica, mai restituiti dal tempo del comunismo, «è un tema che ha una storia lunghissima. Non è da oggi che se ne sta parlando. Ho visto che quando venne qui nel 1999 il card. Angelo Sodano, il precedente segretario di Stato, anch’egli toccò questo tema con le autorità. Quindi, è un tema che si sta discutendo da tanto tempo. Noi speriamo che ogni visita, e soprattutto questa visita possa aiutare a risolvere questo problema proprio in base al principio della libertà religiosa, per cui ogni comunità religiosa ha il diritto di avere gli spazi necessari per poter professare, vivere e testimoniare la sua fede». Ai media della Chiesa cattolica russa, il cardinale ha ripetuto gli scopi della sua visita in Russia: «Portare ai cattolici di questo paese tutto l’affetto, la vicinanza e la benedizione di Papa Francesco»; incontrare le autorità civili russe con le quali discutere il tema generale della pace per cercare di superare quelle «crisi gravi che travagliano il mondo moderno» e, infine, rinsaldare le relazioni ecumeniche con il Patriarca Kirill e la Chiesa russa per «camminare sulla strada della cooperazione, secondo il comandamento e la volontà del Signore, che ci ha chiamati all’unità».

E alla piccola comunità cattolica russa, il segretario di Stato lancia un messaggio: «Cercate di non avere paura e di non scoraggiarvi mai di fronte alle difficoltà». Parolin ha anzi invitato i cattolici a dare testimonianza della gioia che si prova nell’incontro con Cristo, «un incontro che può trasformare tutta la nostra vita, darle un senso profondo. E ciò, nonostante tutti i problemi, tutte le sofferenze che ognuno di noi affronta in questa vita. Essere testimoni in questa società, dove c’è ancora l’eredità di un passato recente: l’ateismo, l’indifferenza religiosa. Far vedere che essere cristiani è una cosa bella, è una cosa che riempie e dà senso alla vita. E quindi attrarre». «Il cristianesimo non cresce per proselitismo ma per attrazione. Se ci vedono contenti della nostra fede, del nostro incontro con Cristo, certamente molta gente troverà una risposta ai loro perché. Quindi avanti, senza paura, sentitevi vicino al Papa, alla Chiesa universale, e date testimonianza di fede e amore nella vostra società.