Toscana

RUOLO INSEGNANTI DI RELIGIONE,PRIMO SI’ DEL SENATO

“Un atteso e meritato riconoscimento al contributo culturale e umano che l’insegnamento della religione cattolica offre al percorso educativo e formativo dei giovani a scuola; un atto dovuto che, sia pure in modo non ancora definitivo perché occorrerà attendere l’approvazione del Senato, sembra voler chiudere una partita aperta da troppo tempo”. Con queste parole don Giosuè Tosone consulente per il settore Cei dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) commenta l’approvazione da parte della Camera, avvenuta il 5 dicembre, al disegno di legge sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica (Irc), che passa ora all’esame del Senato. 231 i voti a favore; 105 i contrari, 11 gli astenuti.

“Un largo consenso frutto di un dibattito attento alle questioni e finalmente lontano da schieramenti precostituiti e strumentalizzazioni ideologiche: questa mi sembra la novità più significativa che indica l’apprezzamento dell’opinione pubblica nei confronti di una disciplina insegnata per l’80% da docenti laici ai quali viene finalmente riconosciuto un pieno e doveroso inquadramento scolastico che li equipara a tutti gli altri” aggiunge don Tosone, invitando tuttavia ad una moderata cautela fino all’approvazione definitiva del provvedimento. “Il fatto che si tratti di una materia facoltativa, della quale si può scegliere o meno di avvalersi, non la priva della ‘dignità curriculare’ che la inserisce a pieno titolo nella scuola, né della credibilità e dell’autorevolezza che ha saputo gradualmente conquistarsi”. E’ infatti pari al 92% la percentuale degli alunni italiani che si avvale dell’insegnamento della religione cattolica. In seguito a questo provvedimento, prosegue don Tosone, “il 70% degli Irc sarà immesso in ruolo attraverso un concorso che determinerà una graduatoria che sarà consegnata dal dirigente scolastico regionale all’ordinario diocesano competente per il territorio, cioè al vescovo, incaricato di riconoscere l’idoneità del candidato all’insegnamento della materia. Nei rarissimi casi in cui tale idoneità venisse per gravi motivi revocata, il provvedimento approvato oggi, ed è un ulteriore elemento positivo, consentirà all’insegnante di continuare a svolgere altri incarichi in ambito scolastico”. Sir