Un “nuovo corso” di politiche a sostegno della famiglia, per combattere la “gravità della crisi demografica” e facilitare la formazione di nuovi nuclei familiari. E’ la richiesta avanzata oggi, lunedì 20 maggio, dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, alle forze politiche, nel corso della prolusione di apertura della XLIX Assemblea generale dei vescovi italiani. La “scarsità delle nascite” e l'”invecchiamento della popolazione” italiana, sanciti dall’ultimo censimento Istat, secondo il cardinale manifestano “l’urgenza di un nuovo corso” nell’ambito delle politiche familiari, teso a “facilitare la formazione delle famiglie” e a “sostenerle nei loro fondamentali compiti generativi ed educativi, che rappresentano un interesse essenziale dell’intera società e non soltanto dei singoli nuclei familiari”.In merito ai provvedimenti, nei giorni scorsi annunciati dal governo, a favore della “famiglia fondata sul matrimonio”, Ruini ha auspicato che essi “trovino presto concreta approvazione e attuazione e che non ci si limiti ad interventi settoriali ma si proceda secondo una visione complessiva, in cui sia riconosciuto alla famiglia e alla cura dei figli il ruolo che loro compete”.La comunità cristiana, da parte sua, è chiamata per il presidente della Cei a “spendere le proprie energie migliori” per favorire un “rinnovamento culturale, morale ed esistenziale” in tema di famiglia, in grado di contrastare “i presupposti relativistici e individualistici di tanta parte della cultura e degli stili di vita oggi diffusi.Contrastare la “tendenza alla legalizzazione” dell’eutanasia, che “infliggerebbe un’ulteriore gravissima ferita ai fondamenti della nostra convivenza civile”: questa un’altra richiesta di Ruini, che ha sollecitato anche “una soluzione legislativa rapida e il più possibile conforme ad alcuni valori antropologici ed etici” del disegno di legge sulla procreazione medicalmente assistita e di quello sullo statuto giuridico degli insegnanti di religione.Riguardo alla scuola, il presidente della Cei ha definito la riforma Moratti “un risultato importante”, ma da completare con “il passaggio determinante” dei “contenuti degli insegnamenti” e con “la piena e concreta realizzazione della parità scolastica”.Sir