Vita Chiesa

RUINI ALL’ASSEMBLEA CEI, “CHIAREZZA” SU PEDOFILIA, NO A “GENERALIZZAZIONI” E AL LEGAME TRA ABUSI E CELIBATO

Fare “rigorosa chiarezza”, ma evitare “generalizzazioni tanto facili quanto infondate” sulla “stragrande maggioranza” dei sacerdoti, in particolare sfatando “il sospetto di un collegamento” tra gli abusi sessuali sui minori e “la scelta del celibato”. Questa l’opinione espressa dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, in merito agli “interrogativi sollevati dalla notizie di abusi sessuali dei minori compiuti da sacerdoti”, che tanto clamore hanno suscitato sulla stampa internazionale nei mesi scorsi. Aprendo, in Vaticano, la XLIX Assemblea generale della Cei, in svolgimento fino al 24 maggio, Ruini ha invitato, in primo luogo, ad una “rigorosa chiarezza” sui recenti casi di pedofilia, “per amore e rispetto dei minori e delle loro famiglie, che devono poter avere serena fiducia negli uomini di Chiesa”: “fin dall’ammissione nei seminari dei candidati al presbiterato – ha aggiunto il presidente della Cei rivolgendosi ai propri confratelli vescovi – dobbiamo essere vigili nel discernimento e chiari ed espliciti nel ricordare a ciascuno qual è la metà verso la quale si incammina”. Il cardinale ha poi espresso “la stima e l’affetto” verso i sacerdoti italiani, “nella stragrande maggioranza fedeli e generosi servitori del Signore e del popolo loro affidato”, sottolineando che “ogni diversa valutazione” è fondata non “sulla realtà dei fatti e dei comportamenti, ma su generalizzazioni tanto facili quanto infondate, o anche frutto di pregiudizi e di ostilità a stento mascherate”. Soprattutto, per il presidente della Cei, “occorre sfare il sospetto di un collegamento tra questo genere di abusi e la scelta del celibato”: non soltanto, infatti, “un simile collegamento non trova riscontro in alcun dato concretamente accertato, ma il celibato stesso, scelto e vissuto non già per disprezzo della sessualità ma per mettere in pratica una diversa forma di donazione, diventa in una società come la nostra, che proprio in rapporto all’esibizione e quasi sull’ossessione della sessualità è stata definita ‘neo-pagana’, segno della libertà della persona e presidio di un rapporto con la sessualità più libero, sereno e autenticamente umano, a vantaggio di ogni persona e non solo di chi ha scelto il celibato”. Sir

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