ZAIRA CONTI: Una donna in guerra contro la droga
Zaira Conti è una signora di quasi settanta anni, all’apparenza timida, ma con una volontà d’acciaio. È totalmente coinvolta nella sua attività: non le pesa l’orario pieno dalle sette di mattina alle undici di sera, non le pesa il non andare in vacanza. Il poco tempo che trova per sé («ma lo devo trovare, mi è indispensabile per recuperare energie») lo dedica a stare sola con se stessa, alla lettura, alla preghiera fatta a volte insieme alle clarisse fra cui ha una cara amica.
L’uso di droga è in aumento fra gli adolescenti, che soprattutto fumano spinelli e s’impasticcano, e fra gli adulti che sniffano cocaina. Questa sostanza una volta era roba da ricchi, oggi è alla portata di tutti. Ad aggravare la situazione, si aggiungono le «sottigliezze» usate dal tossico: l’eroina è fumata non iniettata, così questi si sente in diritto di dire «io non sono un drogato, non mi faccio le pere, fumo soltanto».
Siamo in un momento molto difficile, perché il problema viene sottovalutato dagli adulti e anche dalla scuola: è vero che un insegnante non può tenere tutto e tutti sotto controllo, ma è anche vero che i ragazzi a scuola trovano fumo e pasticche. Oppure nelle discoteche dove i ragazzi di Villa Lorenzi assicurano che la droga è all’ordine del giorno. Zaira mi porta l’esempio di una ragazzina di 16 anni nel cui organismo è stato trovato di tutto: cocaina, eroina ecstasy, metadone e amfetamine. È difficile il lavoro sugli adolescenti: prima di tutto perché un genitore fa fatica ad accettare che il figlio si droga (rimanda rimanda, nel frattempo c’è stata assuefazione) poi perché, quando il figlio diventa maggiorenne, il genitore ha meno potere anche da un punto di vista legale.
Le chiedo se è vero, come sostengono tanti, che lo spinello non fa male. Segue un lungo attimo di silenzio, poi amaramente sbotta: «È la barzelletta del giorno. Tanti sanno, e ora anche i professionisti che si occupano di tossicodipendenza iniziano a dirlo: lo spinello è veramente micidiale, perché annebbia tutto e porta alla depressione. Ho avuto una persona che fumava trenta spinelli al giorno; ora è in psichiatria ed è irrecuperabile, è una persona definitivamente disturbata». Si inizia dicendo «tanto lo fanno tutti». Uno spinello non fa male ma l’uso prolungato sì: è una droga come tutte le altre, porta a dipendenza e all’uso di altre e più pesanti droghe.
Nonostante questo quadro a tinte fosche, Zaira Conti, avendo visto i risultati del suo lavoro, è ottimista: «Lavoriamo sui giovani, lavoriamo sulla prevenzione».