GIOVANNI TRAVAGLIATI: Il decano dei butteri
A novantasei anni Giovanni fa volentieri un bilancio della sua vita. «Sicuramente, per quanto riguarda il mestiere, rifarei quello che ho fatto perché mi è sempre piaciuto stare all’aperto con gli animali. Avevo anche quattro operai sotto di me ma la vita era dura: sveglia all’alba e via in sella su e giù; a volte non ce la facevo neppure a venire a casa per il pranzo. Nella mia carriera avrò fatto un migliaio di brutte cadute da cavallo e i segni li porto ancora. Una volta, dopo aver saltato un fosso qui a Marsiliana mentre andavo verso Capalbio e portavo la pistola in qualità di guardiano (decreto del ’50), ho battuto proprio sulla pistola e mi sono incrinato una costola: il soprosso si sente ancora».
Tanta passione per i cavalli va bene ma il momento più bello della sua vita è stato quando si è sposato. «Nel 1941 dice Giovanni quando presi moglie, lei aveva 20 anni e io 32. Siamo stati insieme 56 anni e pensavo che prendendola di 12 anni in meno mi avrebbe aiutato in vecchiaia e invece . Noi si andava a mercare i vitelli dai contadini e io la conobbi così, a casa sua, a Colle di Lupo di Marsiliana. Poi la rivedevo solo quando veniva a Marsiliana a portare il formaggio per il principe. Nel 1940 fui richiamato per 4 mesi prima a Udine poi a Gorizia. Allora mi decisi e mandai una cartolina ad Anna: bagnai del francobollo solo i pinzi e sotto ci scrissi: baci!. I figli vennero nel ’46, nel ’48 e nel ’50».
Alla sua veneranda età Giovanni non si è ancora «ritirato» a vita privata anzi capita spesso di incontrarlo a feste frequentate anche dal bel mondo. Occasioni che gli hanno permesso, anno dopo anno, di conoscere tante persone famose. «Ho conosciuto il presidente Ciampi racconta e poi, quando nel 1999 sono stato invitato a Castagneto Carducci da Gaddo della Gherardesca ho conosciuto anche Naomi Campbell. Quando me l’hanno presentata non sapevo che era una milardaria, per me era solo una spilungona troppo alta e troppo scura. Quest’anno ancora non so se rifaranno la festa. Avevo preparato un uncino per Gaddo: se quando la rifaranno sarò ancora vivo glielo porterò».
Nato il 30 settembre di quasi un secolo fa , Giovanni Travagliati è arrivato a Marsiliana nel 1936 già buttero esperto. Nella piccola frazione del comune di Manciano trovò subito lavoro presso i Principi Corsini e con loro, in veste di capo bestiaio, è rimasto per ben 50 anni. Grande esperto di bestiame brado e soprattutto di cavalli, il vecchio buttero che ha sempre difeso a spada tratta la vecchia razza del cavallo maremmano, raccomanda sempre di allevare se possibile allo stato brado perché alle bestie come agli uomini togliere la libertà significa non temprarle fisicamente, accorciando loro la vita.