GINA GIANI: La manager musicofila che crede nell’armonia
di Graziella Teta
Sembra una di quelle storie americane in cui volontà e determinazione, talento e impegno, conditi con un pizzico di fortuna, sono gli ingredienti «giusti» per affermarsi nella vita. Oltreoceano, dove la cultura del merito e del risultato oltre che teorizzata è spesso praticata e si fonde con un sano pragmatismo, li chiamano «self made men»: quelli che «si fanno da sé», che contano soprattutto sulle proprie capacità per realizzarsi. Gina Giani, direttore generale e amministratore delegato di Sat (Società Aeroporto Toscano) Galileo Galilei SpA che gestisce l’aeroporto di Pisa, si riconosce nella definizione di «self made woman».
Nata a Pontedera nel ’55, cresce con la passione per lo studio e per la musica, si diploma al liceo classico con il massimo dei voti, s’iscrive all’Università a Pisa dove si laurea in Lettere, indirizzo Storia dell’Arte. Da studentessa lavora all’aeroporto cittadino con un contratto stagionale: «All’epoca racconta volevo diventare antropologa, fare ricerca. Poi il mondo dell’aeroporto mi ha conquistata, ed ho scoperto che si può fare antropologia anche al banco del check-in, magari convincendo uno svedese tanto quanto un nigeriano a pagare l’eccedenza bagagli». Scopre anche che per affermarsi occorre trovare un equilibrio tra quello che piace e quello che è possibile, dandosi obiettivi «dinamici» da aggiornare nel tempo in base alle opportunità. Una lezione presto imparata (e che regala ai tanti giovani di oggi in cerca del proprio futuro) che certo l’ha aiutata a fare le scelte giuste.
Alla Sat, costituita nel 1978 su iniziativa della Regione Toscana, Gina Giani sale tutti i gradini della carriera: nel ’90 comincia alle relazioni esterne, nel ’95 diventa direttore commerciale e marketing e in seguito assume la carica di vice direttore generale; nel marzo 2009, alla scomparsa del direttore generale e amministratore delegato Pier Giorgio Ballini, autore del grande rilancio della Società, il Consiglio di Amministrazione all’unanimità nomina Gina Giani direttore generale e due mesi dopo le conferisce anche la carica di amministratore delegato. Commenta: «Nel mio percorso professionale ho avuto la fortuna di lavorare con l’ing. Ballini: è stato il mio méntore, mi ha insegnato molto, ha creduto in me. Una figura gigantesca, capace di vincere la grande sfida, dalla metà degli anni ’90, di risanare un’azienda in crisi senza licenziare, avviando dal ’97 una politica di rilancio e di riposizionamento strategico dell’aeroporto di Pisa. Nel ’98 siglò il primo accordo con una compagnia di voli low cost; SAT fu la prima società di gestione aeroportuale regionale italiana a farlo, anticipando un trend di mercato che ha rilanciato molti scali a livello europeo. Oggi operiamo con 19 compagnie di cui 11 low cost, e l’aeroporto pisano è leader tra quelli regionali per il numero di destinazioni servite con voli di linea, low cost e non».
Nella sala riunioni una serie di opere d’arte testimonia il percorso di sviluppo di tre decenni. Ogni volta che si apriva una nuova linea aerea, la Sat vi faceva dedicare un quadro con soggetto le cattedrali: Francoforte con S. Bartolomeo, Londra con San Paolo, Parigi con Notre-Dame fino a San Patrizio di New York. La Giani vi ha aggiunto l’opera con Duomo di Pisa, Torre e «prato dei Miracoli».
La fiducia del vertice aziendale lei se l’è guadagnata, giorno per giorno: «È vero ammette , impegno totale e volontà di imparare e migliorarmi: tant’è che non chiedevo aumenti di stipendio ma corsi di formazione di alto livello». Infatti, ha frequentato master negli Stati Uniti al celebre Mit, poi alla Westminster University di Londra e alla Bocconi di Milano. Come dire, top manager non si nasce ma si diventa.
«I risultati rendono liberi»: è la frase che meglio sintetizza la sua personalità e il suo ruolo manageriale, che esercita basandosi su una riconosciuta e rigorosa onestà intellettuale. Con lei alla guida, caratterizzata da uno stile che persegue l’unità del consiglio di amministrazione e del management, la Sat ha registrato gli utili tra i più alti nella storia della società. Commenta: «Ringrazio i soci per la fiducia che mi hanno dimostrato, certamente basata sui risultati. L’ideale aggiunge sarebbe che i risultati siano riconosciuti a tutte le donne in quanto persone, superando finalmente il limite del genere di appartenenza che spesso preclude vie di sviluppo». Lei è convinta dell’importanza di valorizzare le competenze delle persone, di donne e uomini, ed offre occasioni e responsabilità anche ai giovani. S’impegna anche nel far emergere i talenti inespressi dei collaboratori, colletti bianchi od operai che siano: «Le ‘tradizionali’ categorie del mondo del lavoro spesso bloccano i talenti», afferma.
Complice la sua formazione umanistica, riesce a far dialogare le diverse culture aziendali, per trovare la soluzione giusta. «Armonia» è la sua parola preferita, inconsueta nel mondo professionale: «Armonia spiega lei è il Consiglio di Amministrazione che delibera all’unanimità, è operare con unità di intenti e obiettivi comuni, è soddisfare il cliente i risultati poi arrivano e il successo piace a tutti».
Il momento più esaltante l’ha fissato nella memoria: «Avevo 39 anni: l’ingegner Ballini mi affidò la direzione commerciale e marketing, dicendomi: Ha tre mesi di tempo per dimostrarmi quello che sa fare. Fu un bel salto per me che provenivo dall’ufficio stampa dalle parole ai numeri. È stato il momento di svolta della mia vita professionale».
I momenti difficili, pur nella sua brillante carriera, non sono mancati, come pure nella vita privata. Ne confida due: «All’inizio degli anni ’90 il momento più duro, quando l’azienda in cui credevo stava attraversando una grave crisi. Il 2005, invece, è stato segnato dalla perdita di mio padre e da una dura prova personale. Il lavoro mi ha aiutata a superare il dolore, ed a ridefinire con slancio la mia vita. Un lavoro interessante e gratificante è certamente terapeutico». Almeno quanto la musica, sua passione da sempre: da piccola suonava la chitarra, si esibiva nella «band del garage» come chiama lei il suo gruppo musicale di gioventù, ha studiato musica e canto. Poi il lavoro l’ha assorbita totalmente. Da una decina d’anni ha ripreso l’attività artistica cui dedica il poco tempo libero: Gina Giani è l’affermata vocalist della jazz band «Twice Told Tales». Accompagnata da musicisti di rilievo, come Doady Giugliano, si è esibita anche a Londra. Qualche rimpianto? «Uno: dopo il liceo volevo studiare alla Normale di Pisa, ma fidanzato geloso e papà contrario mi dissuasero. Ci ripenso ancora oggi».
Uscendo dagli uffici direzionali (dove spicca la foto della pioniera delle donne pilota, l’aviatrice americana Amelia Earhart in visita a Pisa), il direttore generale nonché amminstratore delegato mostra al cronista la cappella interna dell’aeroporto aperta ai passeggeri che desiderano sostare in preghiera. È dedicata alla pisana Santa Bona, patrona delle hostess, gran viaggiatrice e assistente dei pellegrini nel XII secolo; il suo ritratto sovrasta il piccolo altare, affiancato dal tabernacolo a forma di ala d’aereo. Conclude Gina Giani: «Santa Bona è simbolo di chi si adopera per facilitare il viaggio degli altri: valori che sono anche i nostri».
I bilanci record di una «donna eccellente»
Dal 2009 Gina Giani è direttore generale e amministratore delegato di SAT (Società Aeroporto Toscano) Galileo Galilei S.p.A, che gestisce l’Aeroporto di Pisa. La manager «pilota» una società in salute: il bilancio 2010 della Sat ha registrato ricavi per oltre 70,6 milioni di euro, in crescita del 13,6% rispetto all’anno precedente; in aumento anche il traffico passeggeri dell’aeroporto Galileo Galilei che ha registrato il nuovo record di oltre 4 milioni di transiti.
Ad oggi i dipendenti sono 474, di cui 298 full time. E il 2011 promette bene: nel primo trimestre gli indicatori di bilancio sono positivi. Commenta la Giani: «Produciamo valore per l’azienda, il territorio, gli azionisti. Il prossimo obiettivo è portare a termine il programma di crescita 2010-2015 della Società, in parte già realizzato, che prevede investimenti per 90 milioni di euro, con grande impatto economico sul territorio. Investiamo per essere pronti a gestire la ripresa economica e per far diventare l’aeroporto di Pisa ancora più grande e importante, puntando a 5 milioni di passeggeri l’anno». La città della Torre pendente, che ha da poco festeggiato i 100 anni della sua storia nell’aviazione, non può che augurarsi che l’obiettivo sia raggiunto.
Gina Giani, già consigliere d’amministrazione di Aerelba e di Pisa Congressi, membro della task force dell’Airport Council International, è anche presidente della Scuola Aeroportuale Italiana, fa parte dell’Aidda Toscana (Associazione Italiana Donne Dirigenti d’Azienda) e della giunta esecutiva dell’Associazione Industriale Pisana. Il Consiglio cittadino per le Pari Opportunità e il Comune di Pisa le hanno assegnato il «Premio Pisa Donna 2010»: 25° edizione del riconoscimento alle donne eccellenti che si distinguono nella professione, nella cultura e nella società.