GIANNI BAINI: L’«elefante» capace di cantare la vita
di Riccardo Ciccarelli
«Nato prematuro al settimo mese, nessuno aveva scommesso su di me. I medici avevano avvertito i miei genitori che non ce l’avrei fatta». Comincia così il messaggio che Gianni Baini, un ragazzo affetto da tetraparesi spastica residente a Foiano della Chiana in provincia di Arezzo, ha diffuso a tutti i conoscenti, nel periodo di Natale 2009 esprimendo il suo pensiero e la sua filosofia di vita. Oggi, la sua incredibile storia è diventata un libro.
«Ho trentasette anni e una voglia matta di vivere». Potremmo sintetizzare con queste poche parole la storia di Gianni, ma si tratta di un’avventura che merita di certo maggiore spazio. «Timido e introverso non teme però il confronto con la società, proiettandosi in continue sfide che lo mettono in gioco quotidianamente». Così gli amici descrivono l’elefantone. È con questo soprannome che le persone più vicine chiamano Gianni, nomignolo che non gli deriva dal suo aspetto fisico, quanto dalla sua forza corporea e dal suo passo apparentemente lento e pesante, in senso figurato.
«Chi lo conosce bene spiega Luigi Falco, amico di Gianni riconduce il suo l’atteggiamento elefantesco in un totale abbandono nelle braccia delle persone a lui più care, con la conseguenza di occupare un grande spazio». Luigi Falco nella vita è geologo, diplomato in Scienze Religiose e insegnante di sostegno, ma dopo aver conosciuto Gianni è diventato insieme a lui anche scrittore, decidendo di realizzare insieme al protagonista, un piccolo volume che testimoniasse la sfida che l’elefantone conduce da una vita. «Ho conosciuto Gianni una decina di anni fa racconta Falco nel prologo del libro L’elefante in carrozzina ma soltanto negli ultimi mesi del 2009 la nostra amicizia si è intensificata. Insieme abbiamo riflettuto sui temi più disparati: dalla fede all’amicizia, dalla famiglia alle passioni, dalle gioie alle sofferenze». Da qui il passo che ha portato all’idea di mettere per iscritto la storia di Gianni è stato breve.
«Il libro spiega uno degli autori del testo non è la semplice narrazione di una testimonianza di vita, bensì rappresenta una riflessione sulla dimensione troppo spesso ignorata ed emarginata della diversabilità». «Argomenti come la nascita, la fede, l’amicizia, l’integrazione scolastica prosegue Falco fanno da cornice a una condizione umana sospesa tra un passato faticoso da superare e un futuro difficile da visualizzare». Quando Gianni ha chiesto a Luigi di aiutarlo, è scattata la molla che ha portato alla realizzazione del libro. Molto forte è il messaggio che i due autori vogliono trasmettere attraverso le pagine del loro testo: «La nostra speranza è di seminare oltre a tanti dubbi almeno una certezza: l’uguaglianza è solo un’illusione, siamo tutti diversi ed è proprio questa diversità a renderci unici». Gianni di fronte alla sua diversità non si è mai arreso, lo dimostra il fatto che la sua vita è uno stimolo per superare barriere e oltrepassare convinzioni consolidate. «Se una persona non ha più sogni, non ha alcuna ragione di vivere, sognare è necessario anche se nel sogno va intravista la realtà». Questo è ciò che pensa Gianni, una persona che molti dei suoi sogni li ha realizzati e che sta lottando per concretizzarne altri.
Gianni nel 1995 all’età di 23 anni si è lanciato in tandem con il paracadute, ha affiancato durante le gare del Casentino, in qualità di navigatore un vero pilota di rally e sta conseguendo il brevetto da subacqueo. Tutte queste attività dimostrano come Gianni, pur essendo consapevole dei suoi limiti, non ci sta ad essere etichettato come un handicappato da commiserare. «Provo rabbia perché a 37 anni sono disoccupato, non riesco a trovare un lavoro che mi permetta, nonostante la mia condizione, di dimostrare le mie capacità» ha dichiarato Gianni, che è anche esperto di informatica. Ciò che forse più di ogni altra cosa colpisce della persona di Gianni e che, come lui stesso ama ripetere fino allo sfinimento, la sua vera croce, non sono le gambe o la mancanza di una vera autonomia, bensì il sentirsi accettato per quello che è e per come è.
Uno dei capitoli più importanti nella vita di Gianni, è costituito dall’amicizia. In particolare durante la sua adolescenza, un periodo caratterizzato da poche luci e molte ombre, l’incontro con i futuri «amici del cuore» gli permetterà di ridare slancio alla sua esistenza. Un altro tassello fondamentale nel puzzle che forma la vita di Gianni è senza dubbio la fede religiosa. «Ho chiesto asilo politico alla Madonna. afferma all’interno del libro Come uomo religioso ho sempre creduto che il buon Dio abbia un progetto personalizzato per ognuno di noi, con obiettivi, modalità operative e strategie di sopravvivenza. Sono altrettanto convinto che le prove quotidiane della nostra vita non sono casuali, ma congeniali alla nostra natura». Toccanti sono le parole che Gianni scrive nella lettera intitolata La vita è un dono di Dio! che si trova all’interno del libro: «Vedete, sono pazzo forse non so ma credo proprio di no! Ho chiesto a Dio questo miracolo: Dio mandami e metti al mio fianco degli angeli che mi custodiscano e che mi assistano nei momenti di sconforto metti al mio fianco angeli da amare».
Nel pomeriggio di sabato 12 marzo al Valdichiana Outlet Village di Foiano della Chiana, Gianni e Luigi hanno presentato in anteprima nazionale L’elefante in carrozzina. Oltre i limiti della diversità. Il volume, che ha già riscosso successo, rappresenta l’ennesima testimonianza della voglia di vivere e di non arrendersi di una persona che quotidianamente affronta la sua sofferenza, ma che non si stanca mai di combatterla.