Quando è nato il culto alla Madonna? E perché tutte queste apparizioni?
Ultimamente, dinanzi ai sempre più frequenti pellegrinaggi verso luoghi mariani, tra cui Medjugorje, è sorta una domanda: quando è iniziato il culto verso la Madonna? Perché si hanno notizie relative a sue apparizioni solo a partire dall’VIII secolo? Tutto ciò, a detta di qualche amico, unitamente alle frequenti apparizioni e all’impressionante loquacità di Maria, a dispetto di quanto narrato dai Vangeli, non può essere frutto di una suggestione collettiva?
Maria Grazia Giovanditti
Risponde padre Giovanni Roncari, docente di storia della Chiesa
È sant’Ignazio di Antiochia, morto martire sotto Traiano nel 107 c. il primo padre della Chiesa a ricordare Maria nel contesto cristologico della realta dell’incarnazione: «Non ascoltate quando qualcuno vi parla al di fuori di Gesù Cristo che proviene dalla stirpe di Davide, da Maria, che realmente fu generato, mangiò e bevve, realmente fu perseguitato sotto Ponzio Pilato, realmente fu crocifisso e morì sotto lo sguardo del cielo, della terra e degli inferi, che realmente risuscitò dai morti …» (Lettera ai Trallesi e cfr. anche la lettera ai cristiani di Efeso e Smirne). Melitone di Sardi, che scrive sotto l’imperatore Marco Aurelio (161-180) nel solito contesto cristologico afferma: «Cristo è colui che si incarnò in una vergine…è lui l’agnello sgozzato, è lui che fu partorito da Maria, la buona agnella» (omelia sulla Pasqua). È con san Giustino, morto martire intorno al 162, che inizia anche una riflessione teologica su Maria partendo dal parallelismo Eva-Maria: la prima concepì la parola del serpente e partorì disobbedienza e morte, l’altra concepì fede e gioia. (cfr. Dialogo con Trifone).
Viene subito da chiedersi: se non sono necessarie, perché Dio le permette? Ascoltiamo il catechismo: «L’Economia cristiana (cioè il piano salvifico di Dio) in quanto è alleanza nuova e definitiva, non passerà mai e non è da aspettarsi alcuna nuova rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo. (Dei Verbum 4)… Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate private alcune delle quali sono state riconosciute dalla autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede: Il loro ruolo non è quello di migliorare o di completare la rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. (Catechismo della Chiesa Cattolica, nn.66-67).
Un’ultima osservazione: l’antichità cristiana, per es. Atti dei Martiri, conosce molte apparizioni di Cristo e dei Santi. la prima della Madonna sembra quella a San Gregorio taumaturgo morto intorno al 270. In queste sede in interessa la verità di ogni singola apparizione quanto la fede nella possibilità di una apparizione celeste. È dunque un tipo di linguaggio che appartiene alla tradizione della Chiesa.