Non c’è conflitto tra fede e progresso scientifico
La scienza moderna, prevedendo i fenomeni naturali, ha cooperato alla protezione dell’ambiente, alla lotta contro le epidemie ed al miglioramento delle condizioni vitali; appare evidente, perciò, che non vi è conflitto tra la Provvidenza di Dio e l’impresa umana. La scienza , tuttavia, – ha proseguito il Papa – dà solo ciò che deve donare, pertanto l’uomo non può riporre nella scienza e nella tecnologia una fiducia talmente radicale ed incondizionata da credere che si possa spiegare qualsiasi cosa e rispondere pienamente a tutti i bisogni esistenziali e spirituali del genere umano. Non potendo pertanto la scienza pretendere di fornire una rappresentazione completa del nostro futuro e dello sviluppo di ogni fenomeno da essa studiato, è da rammentare – ha aggiunto il Pontefice – che la filosofia e la teologia potranno dare un contributo essenziale alla conoscenza di tali questioni, perché la libertà umana e la storia trascendono le previsioni scientifiche.
La libertà, come la ragione, è una parte preziosa dell’immagine di Dio dentro di noi e non può essere ridotta ad un’analisi meccanicistica. La sua trascendenza deve essere rispettata, perché è un segno della nostra dignità umana. Negare questa trascendenza – ha concluso Benedetto XVI – in nome di una supposta capacità assoluta del metodo scientifico di prevedere e condizionare la persona comporterebbe la perdita di ciò che è umano nell’uomo e, non riconoscendo la sua unicità di anima e di corpo, potrebbe aprire pericolosamente la porta al suo sfruttamento.