Ministri straordinari della Comunione, quali sono i requisiti per diventarlo
Vorrei sapere quali sono i requisiti richiesti per essere nominati ministri straordinari della comunione, e quali sono gli impegni richiesti (a parte la distribuzione della comunione durante la Messa).
Lettera firmata
Risponde don Roberto Gulino, docente di Liturgia
La domanda che ci viene rivolta ci permette di richiamare alcuni aspetti fondamentali che riguardano la dimensione del servizio nella vita cristiana.
Tutti i fedeli sono chiamati, per vocazione battesimale, a essere come il Signore che è venuto non per essere servito, ma per servire (cfr. Mc 10,45); sappiamo bene cosa ci ha chiesto Gesù nell’ultima cena, subito dopo la lavanda dei piedi: «Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» (Gv 13,14-15).
Nell’ambito del servizio che deve quindi contrassegnare la vita di ogni cristiano – 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, in tutte le dimensioni che viviamo quotidianamente – ci sono alcuni ministeri, o «servizi», che vengono esercitati in stretta relazione con la celebrazione eucaristica.
Possiamo distinguere innanzitutto il ministero ordinato quando la dimensione di servizio viene conferita attraverso la celebrazione del sacramento dell’Ordine (suddiviso in tre gradi diversi: episcopato, presbiterato e diaconato) e trasforma interiormente la vita di chi lo riceve con una configurazione sacramentale ed esistenziale permanente.
Abbiamo poi il ministero istituito che coinvolge una persona attraverso una benedizione e un mandato ufficiale della Chiesa, in maniera permanente (gli accoliti, i lettori e i catechisti istituiti) o in modo temporaneo (i Ministri straordinari della Comunione).
Esiste poi il ministero «di fatto», quello esercitato senza alcuna istituzione ufficiale, ma che costituisce un aspetto determinante e fondamentale delle nostre Comunità (penso ai lettori che normalmente proclamano le letture, ai ministranti, ai coristi, ai responsabili della sacrestia, a coloro che predispongono gli addobbi floreali, a chi tiene pulita e in ordine la chiesa…).
Nei ministeri istituiti, proprio perché viene svolto un servizio con una benedizione e un mandato ufficiale della Chiesa, occorre un discernimento che riguarda sia la chiamata del Signore verso la singola persona, sia la situazione concreta di una Comunità, ossia se necessita o meno di quel preciso servizio.
Nel caso del Ministro straordinario della Comunione la denominazione «straordinario» fa proprio riferimento a un bisogno reale e contingente di una situazione – parrocchiale, comunitaria o di una struttura ospedaliera, una casa di riposo, una Rsa… – e ci aiuta a comprendere come l’istituzione di questo ministero sia temporanea proprio in concomitanza di tale necessità (nella nostra diocesi fiorentina l’istituzione con il mandato di esercitare il Ministero straordinario della Comunione ha la durata di tre anni; se il bisogno continua a sussistere, su richiesta del responsabile della Comunità, il mandato può essere rinnovato anche per i trienni successivi).
I requisiti richiesti, e che fanno parte del discernimento iniziale, riguardano qualità umane e spirituali: una maturità nel vivere la vita e la fede, l’assiduità alla preghiera e ai sacramenti, la fedeltà a eventuali servizi già svolti, la capacità di promuovere relazioni di comunione. La nota della Conferenza episcopale italiana del 5 giugno 2022, pur facendo riferimento al lettore, all’accolito e al catechista istituti, ci delinea un profilo valido anche per il Ministro straordinario della Comunione: «Siano persone di profonda fede, formati alla Parola di Dio, umanamente maturi, attivamente partecipi alla vita della comunità cristiana, capaci di instaurare relazioni fraterne, in grado di comunicare la fede sia con l’esempio che con la parola, e riconosciuti tali dalla comunità» (Nota Cei, 4).
Gli ambiti di servizio e gli impegni richiesti a un Ministro straordinario della Comunione, oltre alla distribuzione dell’Eucaristia durante la Messa, possono essere:
1) portare la Comunione ai malati, infermi e agli anziani, quando lo chiedono, d’accordo con il responsabile della Comunità, specialmente la domenica e durante le feste.
2) Distribuire la Comunione fuori della Messa, durante una celebrazione che può avere la forma di liturgia della Parola o collegata alla liturgia delle ore, in assenza del ministro ordinato o dell’accolito.
3) Guidare momenti di preghiera anche senza la distribuzione della Comunione.
4) Esporre all’adorazione il Santissimo Sacramento nell’ostensorio – anche in questo caso in assenza del ministro ordinato o dell’accolito – e guidare la preghiera di questa celebrazione (e poi riporre l’Eucaristia nel tabernacolo senza impartire la benedizione, riservata ai ministri ordinati).
Sicuramente viene richiesta una «vita di comunione» che estenda il momento liturgico collegato alla distribuzione eucaristica, o alla sua esposizione, per dilatarlo a tutte le relazioni che si vivono perché siano davvero incontri e legami di Comunione nel Signore.
Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere all’Ufficio liturgico della propria diocesi, sicuramente a disposizione!
Nella diocesi di Firenze, normalmente l’età minima richiesta è fissata ai 25 anni mentre l’età massima di istituzione ordinariamente è indicata in 70 anni (se le condizioni di salute del ministro lo permettono è possibile prolungare tale limite a discrezione del responsabilità della Comunità e del vescovo). Viene proposto un percorso diocesano di formazione articolato in quattro incontri – una mattinata e tre giornate intere – in cui si affrontano i temi del servizio, in tutte le sue dimensioni, della preghiera liturgica, della celebrazione eucaristica, della malattia e delle attenzioni da avere nell’incontro con chi vive malattia, infermità e/o anzianità, del rito per la distribuzione della Comunione a malati, infermi e anziani, della ministerialità istituita e non, e di tutte le indicazioni concrete per il servizio del Ministro straordinario (chi volesse informazioni sul corso di quest’anno, che inizierà il prossimo 13 aprile, oltre che parlarne con il responsabile della propria Comunità, può consultare il sito dell’Ufficio liturgico diocesano liturgico.diocesifirenze.it alla pagina dedicata alla formazione oppure telefonare allo 055 27.63.747 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30).