«Liturgia delle Ore»: una preghiera anche per i laici?
Durante l’estate, ho avuto modo di sperimentare la preghiera attarverso la Liturgia delle Ore: lodi, ora media, vespri, compieta. Un modo di scandire la giornata veramente bello, che mi dato serenità e ha avuto una influenza molto positiva sulla mia vita. Adesso, ripresi i ritmi di vita «normali», mi accorgo però che non riesco a conciliare questa preghiera con la vita quotidiana. Volevo chiedere se esiste una qualche forma di «liturgia delle ore per laici» basata su salmi e brevi letture che preveda preghiere più brevi e semplici, o alla quale ci si possa dedicare anche quando non si è nelle condizioni ideali: in una pausa di lavoro, in un momento ritagliaro in mezzo a mille altri impegni…
Per venire incontro alle necessità spirituali del popolo, nel passato anche recente erano diffusi manuali di preghiere varie, che hanno nutrito la fede quotidiana di tanti battezzati. Il rinnovamento liturgico del XX secolo ha portato una rinnovata consapevolezza del mistero della Chiesa e del valore del popolo di Dio, un popolo che è sacerdotale nel suo complesso, come ricorda la Scrittura. Si capisce come la liturgia delle ore sia soprattutto una preghiera comunitaria e in questa caratteristica risplende il suo valore peculiare: «L’esempio e il comando del Signore e degli apostoli di pregare sempre e assiduamente non si devono considerare come una norma puramente giuridica, ma appartengono all’intima essenza della Chiesa medesima, che e comunità e deve quindi manifestare il suo carattere comunitario anche nella preghiera». (Principi e norme, 9). Il documento appena citato ricorda la storia della formazione di questa preghiera, nata come espressione di preghiera personale, legata ai vari momenti del giorno, e trasformatasi ben presto in preghiera comunitaria. Preghiera ufficiale della Chiesa, la liturgia delle ore ha una struttura intrinseca comunitaria: nella preghiera comune si riflette l’immagine della Chiesa sposa che invoca il suo Signore. Tuttavia, anche nella preghiera del singolo battezzato, si riflette, sia pure in modo minore, la medesima dimensione ecclesiale.
Alla luce di quanto detto finora, inviterei il lettore a muoversi verso una direzione diversa dalla sua richiesta. Dal momento che la pausa estiva gli ha permesso di scoprire la bellezza e il valore della preghiera liturgica delle ore, mi sembra importante non abbandonare questa ricchezza, dal tipico tono ecclesiale. È vero che la vita quotidiana e ordinaria ha i suoi ritmi ben precisi o, forse, al contrario, spesso imprevedibili. Tuttavia, sembra che il lettore abbia compreso il senso del ritmo giornaliero della liturgia delle ore: le lodi al mattino e i vespri verso sera, l’ora media a metà della giornata e compieta come ultimo gesto di fede e abbandono in Dio. Dato per assodato tutto questo, non dovrebbe essere difficile continuare a pregare con il libro liturgico, rispettando gli orari previsti quando possibile. Piuttosto che prendere un altro tipo di libro, credo che sarebbe più utile scegliere le parti che si possono recitare e adattare le singole ore alla situazione concreta. Un laico non è tenuto a rispettare la recita integrale dell’ufficio liturgico. Nella preghiera personale può recitare solamente un salmo a scelta fra i tre; usare invocazioni brevi o spontanee; fare gli adattamenti necessari alle singole circostanze. In questo modo si mantiene sempre un legame concreto con la preghiera che la Chiesa rivolge a Dio in tutto il mondo. Proprio questo ampio respiro ecclesiale costituisce il motivo di fondo per invitare i battezzati ad avvicinarsi all’uso della liturgia delle ore per la propria preghiera personale. Resta sempre vero che il cammino spirituale raggiunge la sua pienezza nella partecipazione alla liturgia comunitaria: in una assemblea di battezzati, riunita intorno al ministro ordinato, si realizza simbolicamente il mistero della Chiesa sposa di Cristo che nel suo Spirito affida ogni bisogno e lode al Padre che è nei cieli.