La preghiera del Rosario in Tv è liturgicamente corretta?
E’ liturgicamente corretto il rosario trasmesso dal Santuario di Lourdes ai fedeli mediante TV2000? Manca l’appendice al Gloria: perdona ecc.. Mancano le giaculatorie, manca la preghiera per il Santo Padre. Cosa ne pensa?
Un rosariante
La domanda del nostro amico lettore ci permette di richiamare alcuni aspetti importanti della realtà liturgica che accompagna quotidianamente la nostra vita cristiana.
Tra le caratteristiche che connotano la liturgia e la differenziano dalle altre forme di preghiera troviamo la peculiarità di essere preghiera della chiesa e per la chiesa, articolata in celebrazioni sacramentali fatte dalla comunità cristiana, come corpo mistico di Cristo che, unito al suo Capo, si rivolge al Padre nello Spirito Santo.
In quanto preghiera «ecclesiale» per eccellenza, la liturgia segue un rito che la chiesa stessa indica in conformità ed in continuità con la Scrittura, la Tradizione ed il Magistero. È questo il motivo per cui ogni azione rituale della chiesa ha un proprio libro liturgico di riferimento: si pensi al Messale per la celebrazione dell’eucaristia, ai vari volumi del breviario per la liturgia delle ore, al rituale degli sposi per la celebrazione delle nozze, e così via per tutti gli altri sacramenti ed i sacramentali (le esequie, la professione religiosa, le benedizioni…).
Per la preghiera del Rosario, come per la Via Crucis o per altre preghiere non è così, non ci sono libri rituali appositi perché rientrano nell’ambito dei cosiddetti «pii esercizi» e quindi svincolati da un rito preciso. Questo permette loro di essere adattati con maggiore libertà alla singola comunità e di poter rispecchiare usi e tradizioni diverse.
L’espressione «rosario liturgicamente corretto» usata nella domanda è quindi una sorta di piccolo controsenso perché non si tratta di una preghiera liturgica e non c’è un rito definito da un testo preciso. Il fatto di accompagnare le decine di Ave Maria con alcune giaculatorie o altre preghiere è lasciato alla libertà di ogni singola comunità.
Roberto Gulino