La Maddalena, «apostola degli apostoli»: cosa sappiamo di lei
Chi è la Maddalena di cui parlano i Vangeli? La risposta del biblista
Buongiorno, volevo sapere qual era il legame di Gesù con Maria Maddalena, che è la prima a incontrarlo dopo la risurrezione. Quali sono gli episodi del Vangelo in cui compare? È corretto identificarla con la peccatrice penitente che asciugava i piedi di Gesù con i suoi capelli?
Lettera firmata
Risponde don Stefano Tarocchi, preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale e docente di Sacra Scrittura
Il nome di Maria di Magdala è rammentato dai quattro i Vangeli canonici, nella scena della crocifissione di Gesù. Così scrive Marco: «vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme» (Mc 15,40-41). Quando avviene la sepoltura, ancora Marco scrive: «Maria di Magdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto» (Mc 15,47). Questo, nelle loro intenzioni, per andare a onorare con unguenti il corpo di Gesù, due giorni dopo.
Nella finale dello stesso Vangelo, ritenuta ancora appartenente al canone dei testi ispirati, anche se viene aggiunta al testo primitivo, si legge ancora: «risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni» (Marco 16,9). Il ruolo di queste discepole finisce per sostituire il ruolo dei più conosciuti discepoli, i quali, dopo l’arresto, al «podere chiamato Getsèmani», «tutti lo abbandonarono e fuggirono» (Mc 15,50).
Anche il Vangelo di Luca si riferisce a un gruppo di discepole che seguono Gesù dalla Galilea: «alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni» (Luca 8,2-3). Questo lascerebbe intendere che Maria era una donna benestante.
Anche nel Vangelo di Giovanni, Maria di Magdala è rammentata insieme ad altre discepole: «stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Magdala» (Gv19,25). In questo racconto Maria di Magdala sembrerebbe comparire con un ruolo minore dopo Maria madre di Cleopa, e ovviamente la madre di Gesù.
Nel racconto vero e proprio della risurrezione, Maria è menzionata per prima fra le tre donne presenti al sepolcro: «passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo» (così Marco 16,1 e Matteo 28,1: due donne, oltre a Luca 24,10: tre donne, più «altre donne»).
Giovanni parla della presenza al sepolcro di Gesù della sola Maria, mentre tace sul suo luogo di origine: «Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro… Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!» (Gv 20, 11.16).
Maria, che è invitata a «non trattenere» Gesù direttamente da lui (Gv 20,17) dovrà annunciare il risorto agli stessi discepoli.
C’è però un elemento, a cui si richiama il lettore che crea una specie di corto circuito nell’interpretazione: si tratta dell’episodio dell’unzione del capo di Gesù a Betania, ma nella casa di Simone il lebbroso, narrato da Marco (Mc 14,3-9) e Matteo (Mt 26,6-13). In questi racconti la donna che unge Gesù non ha nome.
Nella versione di Luca, questa donna, «stando dietro, presso i piedi di lui – non il capo! –, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo» (Luca 7,38).
Un’altra delle chiave del problema si trova nel termine usato dal racconto di Luca: «donna peccatrice», per alcuni interpreti semplicemente una prostituta, per altri invece la donna di un pubblico peccatore, come ad esempio, un pubblicano. Ma a questa donna «sono perdonati» i molti peccati: «infatti, ha molto amato» (Lc 7,47).
La narrazione di Luca, inevitabilmente, porta a Maria di Betania, attraverso ciò che dice il Vangelo di Giovanni, che nell’episodio della risurrezione di Lazzaro accenna a quanto avverrà poco dopo: «Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi – come nei Vangeli di Marco e Matteo! – con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato» (Gv 11,2).
La Maria di Betania rammentata dal vangelo di Giovanni è naturalmente, la sorella di Lazzaro e di Marta, la quale – a parte il celebre testo ancora di Luca, che la pone in rilievo agli occhi della sorella, perché «ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10,42) – ha un ruolo particolare anche nell’episodio della risurrezione del fratello: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!» (Gv 11,32).
Quindi, a conti fatti, solo il Vangelo di Giovanni – che nel racconto di una cena avvenuta «sei giorni prima della Pasqua», quando «Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti» (Gv 12,1 12,1) –, avvicina Maria di Magdala a Maria di Betania.
Anche se attraverso il nome possono essere confuse, a mio avviso restano due persone distinte. Né, tanto meno, si deve attribuire a Maria di Magdala con leggerezza il ruolo della peccatrice.
Maria di Magdala, a cui il Signore appena risorto si rivela (cf. Mt 28,9-10) è, invece, l’«apostola degli apostoli», la discepola inviata ad annunciare la vittoria del Cristo sulla morte a coloro che saranno gli inviati ad annunciare il Risorto a tutti i popoli.