La Chiesa e la politica
DI ANDREA DRIGANI
Venerdì 21 settembre Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti all’Incontro promosso dall’Internazionale Democratica di Centro e Democratico Cristiana, che raccoglie circa cento partiti politici provenienti da tutte le parti del mondo. Nel suo discorso il Pontefice ha, tra l’altro, affermato che l’apertura alla trascendenza costituisce una garanzia indispensabile per la dignità umana, perché ci sono aneliti ed esigenze del cuore di ogni persona che solo in Dio trovano comprensione e risposta. Non si può pertanto – ha proseguito – escludere Dio dall’orizzonte dell’uomo e dalla storia.
Ecco perché – ha continuato il Papa – va accolto il desiderio comune a tutte le tradizioni autenticamente religiose di mostrare pubblicamente la propria identità senza essere costrette a nasconderla o mimetizzarla. Il rispetto della religione contribuisce – ha detto ancora Benedetto XVI – a smentire il ripetuto rimprovero di aver dimenticato Dio, con cui alcune reti terroristiche cercano pretestuosamente di giustificare le loro minacce alle società occidentali. Il terrorismo è un fenomeno gravissimo – ha ribadito il Pontefice – che spesso arriva a strumentalizzare Dio e disprezzare la vita umana.
Lo Stato ha certo il diritto di difendersi, ma questo diritto – ha precisato il Papa – va sempre esercitato nella piena osservanza delle regole morali e giuridiche, anche per quanto riguarda la scelta degli obbiettivi e dei mezzi. Si può infatti – si è chiesto Benedetto XVI – proteggere la democrazia minacciandone le fondamenta? La dottrina sociale della Chiesa Cattolica – ha osservato quindi il Papa – offre elementi di riflessione utili per promuovere la sicurezza e l’ordine, sia a livello nazionale che internazionale, a partire dalla ragione, dal diritto naturale ed anche dal Vangelo.
La Chiesa sa che non è suo compito far essa stessa valere politicamente questa sua dottrina, ma la sua missione è servire alla formazione della coscienza nella politica e contribuire affinché cresca la percezione alle vere esigenze della giustizia e la disponibilità ad agire in base ad esse, anche quando ciò contrastasse con situazioni di interessi personali. Per questo – ha concluso – la coerenza dei cristiani è indispensabile anche nella vita politica, perché il «sale» dell’impegno apostolico non perda il suo «sapore» e la «luce» degli ideali evangelici non venga oscurata nella loro azione quotidiana.