Il preoccupante secolarismo dell’Occidente
DI ANDREA DRIGANI
Giovedì 24 gennaio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i componenti della conferenza episcopale slovena col suo presidente monsignor Alojzij Uran, arcivescovo di Lubiana. Il Pontefice ha osservato che la presenza, da quattro anni, della Slovenia nell’Unione Europea, non è un avvenimento solo politico, ma interessa anche la Chiesa perché riguarda la vita della gente, in particolare l’orizzonte dei valori in Europa. Infatti – ha proseguito il Papa – se l’Europa vuole rimanere e diventare sempre più una terra di pace, conservando come uno dei suoi valori fondamentali il rispetto della dignità della persona umana, non può rinnegare la componente principale, sia sul piano spirituale che etico, di tale fondamento, cioè quella cristiana. Gli umanesimi – ha aggiunto Benedetto XVI – non sono tutti uguali, ne sono equivalenti sotto il profilo morale. Se – ha osservato il Pontefice – si concepisce l’uomo, secondo una tendenza oggi diffusa, in modo individualistico, come giustificare lo sforzo per la costruzione di una comunità giusta e solidale? Riconosciamo qui – ha detto ancora il Papa – la principale sfida cui deve misurarsi in questo tempo la Chiesa in Slovenia.
Il secolarismo di impronta occidentale, diverso e forse più subdolo di quello marxista, presenta segni che non possono non preoccuparci. Si pensi – ha rilevato Benedetto XVI – alla ricerca sfrenata dei beni materiali, alla riduzione della natalità, e ancora al calo della pratica religiosa con una sensibile diminuzione delle vocazioni al sacerdozio ed alle speciali consacrazioni. Noi Pastori abbiamo il dovere di indicare ai cristiani la strada della vita, perché essi siano a loro volta sale e luce nella società. Incoraggio pertanto la Chiesa che è in Slovenia a rispondere alla cultura materialistica ed egoistica con una concreta azione evangelizzatrice, che parta dalle parrocchie, dalle quali possono e devono venire iniziative ed atti concreti di testimonianza cristiana. In particolare – ha notato il Pontefice – la testimonianza della povertà evangelica che è stata un elemento essenziale nella storia della predicazione del Vangelo, come lo è stata nell’esistenza terrena di Gesù. Occorre – ha concluso il Papa – impegnarsi in una conversione personale e comunitaria, affinchè una sempre maggiore fedeltà al Vangelo, anche nell’amministrazione dei beni della Chiesa, offra a tutti l’esempio di un popolo impegnato a sintonizzarsi con gli insegnamenti di Cristo.