Il discorso ai vescovi del Congo
DI ANDREA DRIGANI
Venerdì 19 ottobre Papa Benedetto XVI ha ricevuto, in occasione della visita «ad limina Apostolorum», i Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica del Congo. Il Pontefice, nel suo discorso, ha esordito invitando i cristiani e tutta la popolazione congolese ad aprire vie di riconciliazione, affinché le differenze etniche e sociali, vissute nel rispetto e nell’amore reciproci, divengano una ricchezza comune e non un motivo di divisione. Il Pontefice ha ricordato che la Chiesa non può sottrarsi all’impegno primordiale della missione, che richiede un’esigenza assoluta di coerenza e di armonizzazione tra fede e norme etiche. Per evangelizzare in verità e profondità – ha aggiunto Benedetto XVI – occorre divenire testimoni sempre più fedeli e più credibili di Cristo. La vostra azione pastorale – ha continuato il Papa – su fonda sulle «comunità ecclesiali vive» che devono essere sempre più ambiti concreti di annuncio del Vangelo e di esercizio della carità, soprattutto verso i più poveri, mettendo in atto una vicinanza che costituisca un potente baluardo contro le sette. Esorto – ha detto ancora il Pontefice – i numerosi sacerdoti congolesi che risiedono fuori del Paese a considerare seriamente i bisogni pastorali delle loro Diocesi e a compiere le scelte necessarie per rispondere agli appelli pressanti delle loro Chiese particolari. La sensibile diminuzione dei numero dei matrimoni canonici – ha osservato Benedetto XVI – è una vera sfida che grava sulla famiglia, di cui è noto il carattere insostituibile per la stabilità dell’edificio sociale. La legislazione civile, ma anche il peso di alcune pratiche tradizionali, in particolare il costo esorbitante della dote, sono un freno reale all’impegno dei giovani nel matrimonio. È fondamentale – ha rilevato il Papa – la promozione della dignità del matrimonio cristiano, riflesso e realizzazione dell’amore di Gesù per la sua Chiesa. È importante – ha affermato il Pontefice – aiutare le coppie ad acquisire quella maturità personale e spirituale necessaria per assumere responsabilmente il compito di coniugi e di genitori, ricordando che il loro amore è unico, indissolubile e che il matrimonio contribuisce alla piena realizzazione della loro vocazione umana e cristiana. Possa la Chiesa – ha concluso Benedetto XVI – continuare a svolgere il suo ruolo profetico a servizio di tutti gli abitanti della Repubblica del Congo, in special modo dei più poveri e di quanti non hanno voce, rivelando ad ognuno la sua dignità e proponendogli l’amore di Dio pienamente rivelato in Gesù Cristo.