Gli ordinari militari e la pace
DI ANDREA DRIGANI
Benedetto XVI ha incontrato, giovedì 26 ottobre, i partecipanti al V Convegno internazionale degli Ordinariati Militari, che si è svolto a vent’anni dalla promulgazione della Costituzione Apostolica «Spirituali militum curae», emanata da Giovanni Paolo II, con la quale si aggiornava la regolamentazione canonica dell’assistenza spirituale dei militari, alla luce del Concilio Vaticano II, tenendo conto delle trasformazioni riguardanti le forze armate e la loro missione sul piano nazionale ed internazionale. Il Papa ha ricordato che sono due i valori fondamentali posti in evidenza dal Documento del suo predecessore: il valore della persona ed il valore della pace. Mettere al primo posto le persone – ha detto il Pontefice – significa privilegiare l’educazione cristiana del militare, accompagnando lui ed i suoi familiari nella maturazione della fede e nella testimonianza e favorendo forme di fraternità e di comunione, che siano appropriate alle loro specifiche condizioni di vita.
Per quanto attiene alla pace, Benedetto XVI ha rammentato che il Vaticano II, nella Costituzione «Gaudium et Spes» al n.79, afferma che coloro che prestano servizio militare possono considerarsi come ministri della sicurezza e della libertà dei popoli, perché se adempiono il loro dovere in modo retto concorrono anch’essi veramente alla stabilità della pace. Pertanto ha esortato a far si che i cappellani militari siano autentici esperti e maestri di quanto la Chiesa insegna e pratica in ordine alla costruzione della pace nel mondo.
Anche nell’ambiente militare – ha continuato il Papa – la Chiesa è chiamata ad essere sale, luce e lievito, affinché le mentalità e le strutture siano sempre più orientate alla costruzione della pace, cioè di quell’ordine disegnato e voluto dall’amore di Dio. Questo insistente richiamo alla pace, contenuto nel Magistero della Chiesa, a detta del Pontefice, ha influito sulla cultura occidentale promovendo l’ideale che le forze armate siano a servizio esclusivo della difesa e della sicurezza delle genti. Purtroppo – ha rilevato Benedetto XVI – talora altri interessi economici e politici fomentati da tensioni internazionali, fanno si che questa prospettiva trovi ostacoli e ritardi. Dall’interno del mondo militare – ha concluso il Papa – la Chiesa continuerà ad offrire il proprio servizio alla formazione delle coscienze, certa che la Parola di Dio seminata e coraggiosamente accompagnata dalla carità e dalla verità, produce frutto a suo tempo.