È possibile che Dio abbia creato forme di vita in altri pianeti?
Ogni volta che sento parlare di scoperte sulla possibilità di vita su altri pianeti, mi chiedo se questo è compatibile con la nostra fede che mette l’uomo al centro dell’universo creato da Dio. È possibile che Dio, nella sua onnipotenza, abbia creato altre forme di vita simili a quella umana? E nel caso, avrebbe dovuto mandare anche in quei pianeti suo Figlio? Oppure in qualche pianeta lontano esistono creature intelligenti che attendono di essere evangelizzate da noi, quando saremo capaci di raggiungerle? In fondo, anche quando Gesù è venuto sulla Terra non si sapeva che esistevano interi popoli, in America, che solo molti secoli più tardi avrebbero sentito parlare di lui. Mi scuso per la domanda che può apparire infantile, ma è una mia curiosità che vorrei mi aiutaste a risolvere.
La domanda è ipotetica, e la risposta non può che permanere nel campo delle ipotesi.
Il Dio in cui noi cristiani crediamo non è certamente un Dio dal braccio corto, che crea solo il minimo indispensabile, altrimenti ci sarebbe bastato il sistema solare, o al più la galassia entro la quale siamo. Perciò ammesso che l’uomo sia il centro del creato divino, questo non impedisce a Dio di aver fatto le cose in grande, anche se fossimo solo e soltanto noi, esseri umani, i viventi razionali dell’universo. A fronte della grandezza umana, il creato materiale di stelle e pianeti, e quant’altro, è roba da ridere. Rispetto alla vita che sulla terra è presente, una stella gigante come Antares, per quanto immensa, è cosetta banale. Perciò anche se come esseri umani esistessimo solo noi terrestri, non ci sarebbe niente da meravigliarsi rispetto a Dio e a noi.
Tuttavia non è contraddittorio né eretico pensare che possano esservi in altri pianeti forme di vita razionale, e perciò assimilabili all’essere umano, che vivano di propria esistenza: c’è spazio per tutti e anche parecchio.
Comunque sia l’incarnazione non è necessaria per l’esistenza di esseri viventi intelligenti. Si è resa necessaria soltanto per gli uomini in ragione del peccato originale, cioè a causa dell’allontanamento dalla comunione con Dio. Se poi questi altri viventi hanno, anche loro, avuto i nostri stessi problemi, nulla potrebbe impedire a Dio di mettere in atto qualcosa di somigliante all’incarnazione. Non si dà contraddizione che il Figlio possa essersi presentato anche nella forma (Fil.2,6-11) di altri esseri intelligenti. E di per sé, non sarebbe neppure contraddittorio che per es. queste altre forme di vita intelligente, pur non avendo bisogno di salvezza, tuttavia fossero informati, non so… dallo Spirito Santo, sulla bontà e sulla misericordia divina come il Figlio ha fatto con noi, e anche per il solo motivo di poter apprezzare ancor più il Dio creatore.
Nelle ipotesi di quanto Dio possa fare possiamo sbizzarrirci, è sufficiente non cadere nella contraddizione eretica, cioè nel dire che Dio fa il male. Questo Dio non lo può fare, ma tutto il resto in ciò che è il meglio per le sue creature lo possiamo pensare liberamente.
Infine possiamo anche pensare che in altri pianeti vi siano esseri intelligenti, che aspettano il terrestre per essere evangelizzati. Ma personalmente vedendo come i terrestri si comportano nelle evangelizzazioni, penso che sia meglio che ci pensi Dio stesso direttamente, tanto per non far loro fare la fine delle Americhe. D’altra parte supponendo che non abbiano peccato, sapere che Gesù è il salvatore sarebbe forse interessante, ma ad essi servirebbe poco, non avendo bisogno di essere salvati.
In conclusione sia che come esseri intelligenti fossimo soli ed unici, sia che nell’universo vi siano altri esseri intelligenti più o meno simili a noi, non cambia il concetto di Dio creatore, perché non è un Dio dalle vedute ristrette. E poi, in un certo senso, c’è un «mondo» di esseri intelligenti, ed è quello angelico, diverso dal nostro e dove non si è «incarnata» nessuna delle persone divine. Dunque senza mettere limiti all’azione di Dio, possiamo immaginare molteplici scenari di esistenze simili e dissimili dalla nostra, ma per non cadere in queste fantasie, al momento conviene attenersi a quanto è dato vedere, e aspettare che il problema esatto sorga quando si fa presente.
Athos Turchi