È giusto usare il foglietto per seguire la Messa?
E’ giusto adoperare il foglietto per seguire la Messa? Scrive Marino Gobbin, docente di liturgia: «…aiutano ma limitano la creatività del Ministro e dei fedeli, distraggono perché concentrano in una lettura personale della Parola e non incentivano l’ascolto attento di quanto viene proclamato». E dopo la Messa, li dobbiamo portare a casa?
Gino Galastri
Il Concilio Vaticano II chiese di vivere le azioni liturgiche promuovendone la partecipazione, cioè il «prendervi parte», in modo pieno, attivo, consapevole, pio e fruttuoso (cfr Sacrosanctum Concilium 11, 14 e 48): è importante vivere profondamente ogni elemento rituale che ci propone la celebrazione – letture, orazioni, monizioni, dialoghi, acclamazioni, canti… Per dirla con uno slogan famoso, non dobbiamo essere spettatori passivi («Si va a prendere la Messa»), ma attori protagonisti, ciascuno con il proprio ministero, che partecipano insieme lasciandosi coinvolgere nella totalità del proprio essere – e la liturgia ci invita a pregare anche con l’attegiamento, con i movimenti, con la posizione del nostro corpo…
In questo orizzonte di senso è facile intuire la risposta al nostro amico lettore: nella celebrazione eucaristica, ad es. durante la liturgia della Parola, è importante ascoltare la proclamazione delle letture e non leggerle, anche se sottovoce o interiormente, dal foglietto. L’assemblea liturgica non può essere una sorta di sala di biblioteca dove ognuno legge individualmente e simultaneamente lo stesso testo. Tra ascoltare e leggere c’è una notevole differenza. Basti pensare ad una rappresentazione teatrale, all’esperienza di un concerto oppure ad una dichiarazione d’amore… chi sosterrebbe che è uguale immedesimarsi nel dialogo di una scena, cantare a squarciagola la canzone preferita, ascoltare le parole di chi si ama… dal leggere i testi della rappresentazione, del concerto o della dichiarazione da un foglietto? Tra l’ascolto e la lettura c’è un’enorme diversità! E la celebrazione liturgica è un’azione ben più profonda, reale, vera: il Signore stesso ci parla, si rende presente, ci permette di rivivere il suo mistero di salvezza oggi. Siamo invitati a partecipare il più possibile come un’unica famiglia che prega con un cuore solo ed un’anima sola.
Inoltre si pensi alla preghiera universale: proprio perché «preghiera dei fedeli», dovrebbe essere proposta dalla singola comunità – o almeno da un gruppettino – che, meditando precedentemente la Parola di Dio che verrà proclamata, può tradurla in richieste di preghiera anche per le situazioni e le persone di quella stessa realtà parrocchiale, cittadina o regionale (in questo senso: «limitano la creatività del Ministro e dei fedeli»). È difficile accettare l’idea di testi identici per tutti, sicuramente composti molti mesi prima del giorno della celebrazione.
Bandire quindi i foglietti dalle nostre chiese? Direi di no, vanno solo utilizzati al momento giusto! Di fatto hanno la grande utilità di presentare in un unico foglio i principali testi della celebrazione (quasi tutti riportano le letture, le orazioni e le antifone del giorno) in modo da poter leggere e riflettere prima dell’inizio della Messa sulle parole che poi ascolteremo e celebreremo insieme. Come pure, salvo esigenze particolari delle singole parrocchie, sono molto pratici da portare a casa e poter continuare a meditare sulle letture e sui testi eucologici in modo da estendere la preghiera della celebrazione domenicale a tutta la settimana.
Vanno quindi usati, ma con criterio, evitando il rischio – nonostante le buone intenzioni – di divenire un ostacolo per la piena partecipazione alla celebrazione comunitaria.