Ci sono norme particolari per lavare la biancheria d’altare?
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Vi sottopongo un quesito un po’ strano, spero non sia anche un po’ sciocco! Vorrei sapere se esistono delle norme emanate dalla Chiesa per lavare i panni sacri usati per la celebrazione della Messa, in particolare penso al purificatoio che usa il sacerdote per asciugare il calice e per pulirsi le labbra. Questo panno potrebbe contenere alcune gocce del sangue di nostro Signore Gesù e quindi come fare per lavarlo? Insieme all’altra biancheria?
Massimo Piccini
«I pastori abbiano cura di mantenere costantemente puliti i lini della mensa sacra, e in particolare quelli destinati ad accogliere le sacre specie, e di lavarli piuttosto di frequente secondo la prassi tradizionale. È lodevole che l’acqua del primo lavaggio, che va eseguito a mano, si versi nel sacrario della chiesa o a terra in un luogo appropriato. Successivamente, si può effettuare un nuovo lavaggio nel modo consueto». Con queste parole, l’Istruzione Redemptionis Sacramentum della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, emanata il 25 marzo 2004, al numero 120 invita tutti i sacerdoti ad avere alcune attenzioni particolari:
– tutta la biancheria sacra che viene utilizzata per la celebrazione deve essere costantemente pulita;
– un’attenzione in più va riservata per «i lini… destinati ad accogliere le sacre specie
– per il purificatoio, la palla ed il corporale si chiede di «lavarli piuttosto di frequente» proprio perché in essi possono rimanere piccoli residui dell’Eucaristia;
– per la modalità si indica un primo lavaggio, da eseguirsi rigorosamente a mano, e distinto da altra biancheria sacra, in cui l’acqua (dove magari i tessuti rimangono per un po’ in modo da far sciogliere gli eventuali frammenti dell’ostia consacrata e le gocce del sangue di Cristo – venendo meno la materia pane e vino consacrati, viene meno anche la presenza reale del Signore) abbia una destinazione particolare: l’ideale sarebbe usare il «sacrario», un luogo specifico della sagrestia, simile ad un piccolo lavandino, il cui scarico va direttamente sotto la superficie della chiesa (quasi sempre sotto l’altare) evitando le condutture normali; in assenza del sacrario si indica «a terra in un luogo appropriato», per esempio un vaso di fiori davanti al tabernacolo o all’altare, in chiesa, o ad un’immagine sacra, in casa;
– dopo questo primo momento possono seguire altri lavaggi «nel modo consueto».
Roberto Gulino