Una buona informazione con mezzi adeguati ai tempi

Caro direttore, ho letto nell’ultimo numero della Giornata della stampa cattolica che si svolgerà domenica 12 a Firenze. Ho letto però, nello stesso articolo di presentazione dell’iniziativa, che non c’è molta fiducia sul futuro della carta stampata. Addirittura lì si parla di una rivoluzione digitale che ha messo in crisi molti quotidiani e che in prospettiva è destinata a sostituire la carta stampata. È vero che si dice anche che il futuro della stampa cattolica dipenderà dalla capacità di rimanere fedele alla proprio missione, ma le chiedo se non sia una contraddizione continuare a fare una Giornata della stampa cattolica. Forse sarebbe meglio allargare il discorso.

Stefano Zanobiniindirizzo email

Il nostro lettore si riferisce a quanto letto sulle pagine della diocesi di Firenze. Infatti, questa giornata, questa domenica, si svolge proprio a Firenze con la diffusione straordinaria di «Avvenire» e di «Toscana Oggi», entrambi nella versione cartacea. Lo preciso perché la riflessione introdotta da questa lettera è molto seria. Zanobini dice di «allargare il discorso». È ovvio che pensa alle nuove forme di comunicazione, in particolare a internet con tutto quello che su questo fronte ne consegue. Va anche detto che ormai da tempo la Chiesa stessa, a livello universale, riflette sul fenomeno. La Chiesa italiana lo ha fatto anche in modo pubblico con i convegni «Testimoni digitali» e poi «Abitanti digitali». I papi lo stanno facendo soprattutto con il tradizionale Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali.

L’ultimo, ancora a firma di Benedetto XVI, richiama l’attenzione sullo «sviluppo delle reti sociali digitali che stanno contribuendo a far emergere una nuova agorà, una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità». In ogni caso si richiama, a volte sia pure indirettamente, il rapporto con la comunicazione tradizionale: ad esempio il rapporto tra carta stampata e web. A questo proposito negli ultimi anni si è vissuto una sorta di tsunami. Basti pensare che in Italia fino a pochi anni fa i quotidiani vendevano complessivamente 7 milioni di copie e oggi ne vendono 4 milioni scarsi. Tutti i giornali sono nel frattempo sbarcati su internet, ma nessuno ha ancora trovato il modello ideale, il giusto equilibrio tra carta e web. Certo è che il mondo è cambiato. E in questo mondo è entrato il protagonismo dell’utente.

Quello che sta succedendo nella fase web 2.0 e social media è rivoluzionario: il protagonismo dell’utente significa che non c’è più bisogno dei media tradizionali. Le aziende bypassano i media e si rivolgono direttamente all’utente. Gli apparecchi mobili, ovvero la «portabilità dell’informazione», hanno dato l’ultimo colpo alla centralità dei media cartacei. Il giornale di carta, però, non è morto (noi stessi ne siamo contenti e ci auguriamo che continui a vivere), ma non bisogna perdere il treno del digitale. È per questo che «Toscana Oggi», come tanti, viaggia sulla carta (con questo giornale) e sul web (con il sito www.toscanaoggi.it ma anche attraverso newsletter, facebook e twitter) nella speranza che non siano binari paralleli, ma strumenti integrati per continuare a proporre, adeguandola ai tempi, una buona informazione.

Andrea Fagioli