Un calcio immorale
Non so se sia «immorale» guardare in tv una partita di calcio dove i protagonisti in brache di tela guadagnano in un minuto quanto basterebbe a sfamare per un anno una famiglia del terzo mondo. Certamente quello che è «immorale» è il sistema che abbiamo creato, sottomettendo tutto, compreso lo sport, al «dio mercato». L’importante è prender coscienza di queste ingiustizie di fondo e cercare nel proprio piccolo di andare controcorrente. Attenzione però anche al moralismo ipocrita. In questi giorni, ad esempio, abbiamo sentito dei presidenti che prima hanno tuonato contro un calcio «impazzito», bisognoso addirittura dell’intervento pubblico per evitare la bancarotta e poi non hanno esitato a contendersi a suon di milioni di euro i giocatori più ambiti.