Sulle vicende che hanno coinvolto il Vaticano
«Sta pensando a cosa scrivere?», mi chiedeva un lettore domenica mattina alla Messa (quella di Pentecoste, tra l’altro). «A me piace leggere molti giornali ed anche per questo aggiungeva non mi lascio trarre in inganno, ma questa volta…». Già, questa volta….
Innanzitutto, approfitto di questo spazio senza pubblicare una lettera specifica, ma semplicemente raccogliendo la domanda che in più d’uno si saranno fatti: «Cosa scriverà Toscana Oggi sulle vicende che hanno coinvolto il Vaticano?». Già, cosa scrivere?
Approfitto di questo spazio, dicevo, perché lo trovo più confidenziale. È il luogo del dialogo con i lettori. È il luogo in cui un modesto direttore di un piccolo giornale può dichiarare la propria difficoltà, se non proprio l’inadeguatezza, in ogni caso il proprio dolore di fronte a come la Chiesa viene trattata, ma anche di fronte a quello che sicuramente sta succedendo tra alcuni uomini di Chiesa. E questa è la prima doverosa distinzione: impariamo sempre a distinguere tra la Chiesa e gli uomini di Chiesa (laici compresi, ovviamente). La Chiesa è santa per merito del suo Fondatore. Gli uomini di Chiesa, chi più chi meno, sono tutti peccatori. Gesù è stato tradito da uno dei Dodici, mentre il capo degli apostoli, quello su cui la Chiesa stessa poggia, lo ha rinnegato tre volte. Ma ciò non gli ha impedito la via della santità, quella che, pur difficilissima, è aperta a tutti.
Che la Chiesa sia santa in quanto tale è un discorso incomprensibile per chi non crede, ma i credenti su questo non possono avere dubbi. Debbono saper fare quella distinzione di cui sopra. E poi, a fronte di qualcuno che agisce male, ci sono tantissimi che operano il bene e pregano per il bene. Senza contare l’opera dello Spirito (domenica scorsa, come detto, era appunto la Pentecoste).
Ciò non toglie che qualcosa di poco chiaro intorno ai vertici della Chiesa stia avvenendo. Pubblicare certi libri, come quello di Gianluigi Nuzzi, è discutibile perché si basano su materiale trafugato. Ma quelle lettere e quei documenti sono veri. Confermano che certe contrapposizioni e certe ambiguità esistono. E poi qualcuno quelle lettere e quei documenti li ha fotocopiati dagli originali che si trovano nelle stanze del Papa. C’è quindi anche un problema sulle persone più vicine a Benedetto XVI. A questo si aggiunga la recente sfiducia al presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, le cui modalità non possono non lasciare perplessi.
Insomma, rimestare nel fango come stanno facendo molti giornali in questi giorni, non produce niente di buono, anzi: produce un danno irreparabile a tutta la Chiesa, non solo alla Gerarchia. Però un po’ di chiarezza andrà pur fatta. Non possiamo permettere che le vicende di alcuni trascinino la Chiesa in scandali che finiscono per fare il paio con il calciscommesse. Lo dobbiamo in primo luogo ai tanti credenti che in questo momento si sentono quantomeno spaesati.
Andrea Fagioli