Sulle unioni gay sondaggio sorprendente

Caro Direttore,alcuni amici mi hanno segnalato che sulle cronache fiorentine de «l’Unità» di martedì scorso è apparso un articolo dal titolo perlomeno inquietante perché diceva che su Toscanaoggi «vincono i sì alle coppie omosex». Devo dire che, conoscendo il settimanale da tempo (è abbonata mia moglie) mi è sembrato strano e all’inizio pensavo che chi me l’aveva segnalato avesse letto o capito male. Invece ho verificato io stesso che la notizia era vera: non solo l’articolo su «l’Unità» c’era e con quel titolo, ma era vero che sul vostro sito www.toscanaoggi.it, tra i sondaggi, ce n’era uno sul riconoscimento delle coppie gay e che i «sì» alla risposta «Devono essere equiparate alle unioni fra eterosessuali» vinceva con oltre il 70% rispetto alle altre due opzioni, cioè «Sono contrario a qualsiasi forma di riconoscimento» (che era fermo all’8%) e «Lo Stato può riconoscerle ma senza equipararle alle coppie eterosessuali» (che si attestava attorno al 18%). Mi sembra davvero strano che un settimanale cattolico porti avanti queste posizioni che mi sembrano anche contraddittorie rispetto ad altri interventi che ho letto in passato sul vostro giornale.U.C.Campi Bisenzio (Fi) Capisco che un abbonato o un lettore abituale di Toscanaoggi possa rimaner sorpreso da un titolo del genere, ma le assicuro che non c’è nessun cambio di linea del nostro giornale. Il nostro sito web, attivo nella sua forma rinnovata da un anno e mezzo, e che ogni giorno è visitato da oltre mille persone, ha tra i suoi obiettivi quello di ampliare i servizi offerti dal settimanale cartaceo (e, per esempio, lei vi può trovare pubblicati in tempo reale i principali documenti del magistero della Chiesa o i più significativi interventi del Papa, oltre a notizie con aggiornamento quotidiano) e di permettere un maggior dialogo con i lettori (o, meglio, navigatori di internet). Per questo sono stati attivati numerosi «forum» dove ciascuno può esprimere con grande libertà il proprio pensiero su temi dei più vari, dalla proposta di riaprire le «case chiuse», al dibattito sui «cattolici e l’impegno politico» fino alla legge «Bossi-Fini», tanto per farle solo degli esempi. La redazione si limita a vigilare che in quanto scritto dai visitatori non ci siano espressioni ingiuriose o diffamazioni e ad intervenire con brevi risposte quando venga tirata direttamente in ballo.Rientra in questa ottica anche la possibilità di sottoporre ai visitatori del sito alcuni temi «caldi» attraverso dei sondaggi. Il software permette all’utente di votare una volta sola per sondaggio, in modo da non alterare i risultati, anche se – bisogna sempre ricordarlo – non si possono escludere da parte dei navigatori più smaliziati anche tentativi o azioni di «sabotaggio». Ovviamente la redazione non interviene mai sui risultati per alterarli o riequilibrarli quando non sono in linea con le idee espresse dal settimanale. E bisogna anche tener conto che se il settimanale cartaceo finisce per lo più tra le mani di chi si riconosce nella sua linea editoriale, è molto facile invece che tra i visitatori casuali del sito (quelli che vi arrivano magari da un motore di ricerca) ve ne siano molti che non la condividono affatto. Detto questo, le confesso che nel caso del sondaggio sulle «unioni di fatto», che era on-line da settembre e a seguito del Documento vaticano (che può trovare sul nostro sito) ho l’impressione che ci sia stato un passa-parola tra le associazioni di gay, che proprio in questi giorni sono state ascoltate dalla Commissione Statuto del Consiglio regionale. E nell’articolo apparso su «l’Unità» – che tra l’altro riportava correttamente le spiegazioni fornite dalla nostra redazione su cosa stesse accadendo – si diceva appunto che era stata l’Arcigay, guarda caso, a segnalare che sul sito di Toscanaoggi stavano vincendo i «sì» al riconoscimento delle unioni gay. Dalle nostre statistiche abbiamo visto che le pagine dei sondaggi sono state viste nella scorsa settimana da 117 persone domenica 12 ottobre, 96 lunedì, 703 martedì (proprio il giorno nel quale è uscita la notizia), 397 mercoledì, 139 giovedì, 41 venerdì, 54 sabato. Dai numeri risulta evidente che da domenica a giovedì gli accessi a queste pagine sono stati superiori alla media. C’è da aggiungere che l’azione delle associazioni dei gay ha evidentemente provocato anche la reazione dei visitatori più «abituali»: oggi infatti i risultati sono cambiati con la risposta più negativa e quella più positiva che si equivalgono attorno al 42%, mentre quella «mediana» (sì al riconoscimento, ma senza equiparazione») che fino alla settimana precedente era in testa, ferma al 15%.

Vail al sondaggio