Marta, Maria… e la «Bossi-Fini»
Come cristiani impegnati in politica dobbiamo realmente lavorare, nella stesura delle leggi e dei regolamenti, per il rispetto e la valorizzazione della dignità della persona umana sia essa un immigrato dall’Africa, o un nascituro ancora nel grembo materno. I nostri sacerdoti hanno il diritto e, direi il dovere, di educare noi fedeli laici alla cultura dell’accoglienza della vita umana e, quindi, di ricordarlo anche nelle omelie domenicali e l’occasione era la più propizia.
Ma mi chiedo: è giusto che un sacerdote citi volutamente una legge, tra l’altro già oggetto di dibattito e critiche da parte di molte associazioni cattoliche e che ha sollevato grandi discussioni tra gli schieramenti politici? Non bastava ricordare quei principi della Dottrina sociale della Chiesa, lasciando ai fedeli il giusto e doveroso compito di valutarli nell’applicazione di quella legge?