Ma è vero che la Variante di valico non è omologata?

Percorrere la variante di valico significa imbattersi (a me è capitato qualche giorno fa) in manutenzioni che non ti aspetteresti, considerato che l’opera è stata inaugurata appena otto mesi fa. Il limite di velocità è non ai 130 ma a un 110 evidentemente causato dal restringimento: specie nelle lunghe gallerie si passa solo su una corsia mentre l’altra è chiusa così come quella d’emergenza. Incuriosito da una situazione che a me tanto normale non pare, ho cercato sul web ma non ho trovato nulla. Mi sono però imbattuto in un pezzo inquietante, uscito il 27 luglio su un quotidiano («Il Fatto Quotidiano»), dove si racconta – con la sostanziale conferma, anche se minimizzante, di «Autostrade» – che la variante è stata inaugurata (sic) «senza certificato di agibilità» e che le gallerie «non sono state omologate». Si scrive su «rischi di stabilità» causati da «una frana gigantesca in lento movimento che sovrasta il tunnel e che potrebbe metterne a repentaglio la tenuta». Nei giorni scorsi non ho letto le cronache e dunque non so se qualcuno qui in Toscana, in Emilia o nel resto del Paese (vista la strategica importanza di questa nuova, e costata parecchio, infrastruttura) ha scritto qualcosa, magari per smentire che davvero l’autostrada sia stata aperta con lavori non omologati. Ma, appunto, ho visto con i miei occhi una situazione (operai al lavoro, corsie chiuse, limiti velocità) che mai mi sarei aspettato su un’opera così fresca. Qualcuno può aiutarmi a capirci di più?

Mauro Banchini

Proviamo, caro Mauro, a rilanciare la tua domanda e vediamo se qualcuno (chi di dovere) ci aiuta a capire. In effetti, posso confermare che la Variante di valico da poco inaugurata nel tratto d’autostrada tra Firenze e Bologna è già in sofferenza. I cantieri ci sono. E ai tuoi rilievi vorrei aggiungerne un altro: il problema che si crea proprio all’inizio della Variante, a Barberino del Mugello, in direzione Nord se uno malauguratamente prende la corsia di destra verso l’autogrill anziché quella di sinistra. Di fatto finisce imbottigliato in coda, mentre accanto, si scorre tranquillamente. Sulla velocità siamo d’accordo che bisogna essere prudenti perché la sicurezza viene prima di tutto. Allora, se è comprensibile il limite dei 110 all’ora all’interno della lunga galleria di oltre sedici chilometri dove anche un banale tamponamento potrebbe creare una situazione pericolosa per il gran numero di veicoli presenti contemporaneamente all’interno, lo è un po’ meno per i tratti all’aperto dove il limite rimane invariato. Lascia dunque perplessi che un’opera attesa da così lungo tempo per poter collegare in tempi decenti due città distanti poco più di ottanta chilometri non sia ancora in grado di permetterlo.

Andrea Fagioli