L’importanza di imparare il mestiere, anche nel mondo dello spettacolo

Caro Carlo, vorrei prendere spunto da un programma di successo come «Saranno famosi» per sapere cosa ne pensi di questa televisione che provocatoriamente io chiamo «fabbrica delle illusioni». Sono uno studente universitario fiorentino e occupo il mio tempo libero lontano dal teleschermo; quando decido di guardare la televisione sono poi molto selettivo e «critico» (nel senso buono del termine). La mia attenzione è stata catturata appunto da questo «reality show» che, dopo i successi di ascolto dello scorso anno, è tornato alla carica con un nuovo «cast» di giovani «aspiranti famosi» (miei coetanei), che ci deliziano con balletti, canzoni, momenti di prosa e quant’altro faccia spettacolo. Non voglio entrare nel merito dei contenuti di questo o simili programmi, dalla formula senza dubbio accattivante e coinvolgente; vorrei però sapere da te, che da anni lavori con professionalità e «serietà» nel mondo della televisione, qual è il giusto approccio a questo tipo di programma: razionalmente so bene che si tratta soltanto di una trasmissione televisiva, con la sua «scaletta» e le pubblicità: un momento di puro intrattenimento, insomma; eppure sento in me la pericolosa tendenza a confondere tutto ciò con la realtà, la tendenza a immedesimarmi in quei ragazzi il cui obiettivo è appunto quello di «diventare famosi» (con ballo, canto, ecc) e lavorare in tv. Come succede a me, che sono così critico, potrebbe succedere a tanti altri ragazzi magari più ingenui, che potrebbero essere distolti dal perseguimento di altri obiettivi, più seri e concreti. Forse però mi sbaglio: programmi come «Saranno famosi» non sono una semplice «fabbrica di illusioni», ma una strada concreta (una tra le tante) per trovare lavoro e guadagnarsi da vivere. Dove sta la verità?Raffaele, Firenze Caro Raffaele, spesso mi capita di ricevere lettere o di essere avvicinato da ragazzi e ragazze che mi pongono la stessa domanda : «come faccio per diventare famoso?». Io ogni volta resto interdetto e cerco di spiegare che l’obiettivo nel mondo dello spettacolo non è quello di diventare famosi bensì quello di essere bravi, di imparare il mestiere, di saper arrivare al massimo delle proprie possibilità. La televisione spettacolarizza tutto ed ha quindi trasformato in uno show ben fatto un momento di lavoro e di studio di giovani promesse. Per questi ragazzi (peraltro alcuni di loro sono veri talenti) si tratta di una forma di accelerazione verso la notorietà ma spero che sappiano che è solo un primo piccolo passo verso la professionalità ed il successo. Sarà poi il tempo con i suoi impegni, i suoi ostacoli e le sue difficoltà ad effettuare la vera selezione ed a consegnarci, speriamo numerosi, i futuri artisti.Carlo Conti

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