Libertà e rispetto devono andare sempre di pari passo

Gentile direttore, qualcuno ha spiegato che la ripubblicazione delle vignette satiriche di Charlie Hebdo, che raffiguravano Maometto in modo offensivo e dissacrante, voleva essere una dimostrazione di forza e di non cedimento alle pretese degli integralisti islamici, dimenticando che la libertà di espressione non deve mai essere confusa con la libertà di offendere i sentimenti religiosi di tutti. Purtroppo nella società europea, negli ultimi anni, si sono verificati altri cedimenti assai gravi e non richiesti, come la rinuncia delle nostre radici cristiane, arrivando perfino a vietare le tradizioni natalizie nelle scuole.

Jacopo Cabildo

Non si possono uccidere delle persone per delle vignette. I giornalisti a volte sbagliano, ma la libertà di stampa garantisce la libertà di tutti, non solo di una categoria professionale. Perciò va difesa anche quando contrasta con le nostre opinioni. La satira, per essere tale, deve essere intelligente ma soprattutto tagliente. Pretendere di piegarla al gusto e alle sensibilità di ciascuno, significa snaturarla.

Mario Pulimanti

Caro direttore, a Parigi, domenica 11 gennaio, avrei manifestato così: «Sono contro il terrorismo, sono contro la violenza, sono cristiano».

Giovanni Manecchia

Gentile direttore, l’attentato di Parigi da parte degli estremisti islamici è da condannare senza se e senza ma, come va difesa la libertà di espressione, da non confondere con la libertà di offendere però. Perché se si paragona Maometto e il Corano allo sterco e se si raffigura la Madonna in posizione oscena si offendono i sentimenti religiosi di milioni di persone. Ma per delle vignette per quanto offensive e dissacranti non si possono uccidere 12 persone. Nessun Dio può tollerare una simile atrocità.

Fabio Mendler

Pubblichiamo alcune delle lettere arrivate in redazione dopo l’episodio di guerra (va chiamato così) accaduto in Francia. Per prima cosa rimando tutti alla lettura (chi non l’avesse ancora fatto) o alla rilettura del bellissimo articolo dello storico Franco Cardini pubblicato sul precedente numero di «Toscana Oggi» e sul nostro sito internet, che è illuminante sotto vari aspetti. Dopo di che ribadisco il cordoglio, il pensiero e la preghiera per le vittime dell’assurda strage (che sono 20 e non 17!), ma anche la non condivisione assoluta di quanto pubblica «Charlie Hebdo».

Credo fermamente nella libertà di espressione e quindi nella libertà della stampa, ma ritengo che ci debbano essere dei limiti, possibilmente degli autolimiti, che segnino il rispetto per gli altri, soprattutto di quello che sta più a cuore agli altri. Da qui si capisce benissimo l’esempio fatto da Papa Francesco (leggi qui), con molta semplicità e tanta chiarezza, circa il pugno a chi ti offende la mamma, che non giustifica certo l’azione dei fondamentalisti islamici, ma spiega il senso dello stare a cuore, per i credenti e i non credenti. Basta pensare a come si reagisce da ragazzi alle offese nei confronti della propria madre.

Per i cattolici poi, dietro la mamma c’è qualcosa di più, molto di più: la madre di tutti per eccellenza, la Madonna, quella a cui il settimanale satirico francese (di cui tra l’altro ben pochi in Italia sapevano dell’esistenza) non riserva alcun rispetto, così come non lo riserva alla Trinità, su cui ha pubblicato una delle peggiori e offensive vignette. Per questo libertà e rispetto devono andare sempre di pari passo.

Andrea Fagioli