L’Europa, le frontiere e le dodici stelle
La seconda: gli autotrasportatori italiani protestano perché le restrizioni al transito dei veicoli pesanti nei trafori delle Alpi e attraverso l’Austria rendono troppo costoso trasportare nei paesi del centro e nord Europa i nostri meravigliosi prodotti.
Terza notizia: anche stamani la nebbia provoca difficoltà al traffico sugli Appennini e (aggiungo) anche oggi ogni chilo di arance che raggiungerà Bologna costerà qualcosa di più.
Tutto questo mi ha ricordato un lezione che il professor Romano Prodi tenne dieci anni fa a Firenze nella prima conferenza mondiale delle Misericordie. Quella lezione mi riportava alla memoria gli insegnamenti del professor Ernesto Galli e quelli dei grandi economisti toscani di due secoli fa. Riassumo: attenzione, disse allora Romano Prodi, perché ci sono in Europa potenze economiche che vogliono distruggere tra noi le barriere daziarie ma le vogliono egoisticamente spostare ai limiti del continente.
Così, disse allora Romano Prodi, i paesi dell’America Latina e quelli in via di sviluppo dell’Africa si avvieranno a crisi gravissime. E l’Italia ne ritrarrà a lungo andare a sua volta un forte danno. Ma allora, aggiunse Prodi, ci sarà anche un tentativo per spaccare l’Italia in due e lasciare in Europa soltanto l’Italia del nord economicamente più accessibile dai paesi centrali europei.
Ma per conoscere le parole esatte di Romano Prodi si può leggere la collezione dei vecchi numeri di TOSCANAoggi che fu uno dei pochi settimanali del tempo a cogliere subito il valore delle ammonizioni di Prodi.