La sorpresa di Papa Francesco
Benedetto XVI ha dato testimonianza di questa unicità di Cristo nella sua vita e l’ ha proposta al mondo intero in ogni discorso, gesto, fino all’ultimo momento in cui, ritirandosi dalla vista del mondo ha mostrato in la grigia del suo volto in Chi ha posto tutta la sua consistenza. In un altro momento decisivo della storia del cristianesimo, quando nascevano i commerci, la finanza, le città con nuovi valori, nuove ricchezze e povertà, apparve Francesco a dire a tutti che l’unica ricchezza è Cristo, che lui può rispondere alla ricerca di bene di ogni uomo. Alter Christus, lo chiamavano tanto era evidente in lui l’identificazione con Cristo. Nacque una nuova lingua (il Cantico delle creature è la nascita dell’italiano) una nuova arte (il gotico francescano, la pittura di Giotto) un nuovo impeto missionario che raggiunse tutto il mondo. Oggi succede lo stesso, nell’accelerazione del nostro tempo: Benedetto XVI ci ha fatto guardare a Cristo, il vero protagonista della storia («vince Lui»: così si è accomiatato dai cardinali), il suo amore fonte di allegria è il centro e la ragion d’essere della Chiesa. Solo da lui può rinascere un mondo realmente umano.
Con Papa Francesco sembra di vedere questo annuncio fatto carne in un uomo che si mette tutto in missione, e chiede a tutti i Cristiani di seguirlo per dare testimonianza di Cristo con la vita, con una povertà esteriore che mostra a chi davvero affidiamo la nostra vita. Diceva pochi giorni fa ai Cardinali: «Tutti insieme, Pastori e fedeli, ci sforzeremo di rispondere fedelmente alla missione di sempre: portare Gesù Cristo all’uomo e condurre l’uomo all’incontro con Gesù Cristo Via, Verità e Vita, realmente presente nella Chiesa e contemporaneo in ogni uomo. Tale incontro porta a diventare uomini nuovi nel mistero della Grazia, suscitando nell’animo quella gioia cristiana che costituisce il centuplo donato da Cristo a chi lo accoglie nella propria esistenza».
Che stupore riconoscere la continuità tra questi due grandi e così differenti Pastori che Cristo ci ha dato. Lo ha spiegato lo stesso Francesco, quando, parlando dell’azione dello Spirito nella Chiesa ha detto: «Il Paraclito fa tutte le differenze nelle Chiese, e sembra che sia un apostolo di Babele. Ma dall’altra parte, è Colui che fa l’unità di queste differenze, non nella “ugualità”, ma nell’armonia. Io ricordo quel Padre della Chiesa che lo definiva così: “Ipse harmonia est”». Seguire quest’uomo, Francesco, che provoca e scuote, è la grande sfida e promessa di questi giorni nuovi della Chiesa e del mondo.