Il sangue versato per molti o per tutti
Rispondo alla domanda del sig. Allegri che in una lettera del luglio scorso chiedeva al direttore se il sangue di Cristo fosse versato per molti o per tutti (Il sangue di Cristo è stato versato «per molti» o «per tutti»?). Gesù nell’ultima cena con i suoi discepoli, spezzando il pane e dando il vino a ognuno di loro, ha istituito la Santa Eucaristia, perché, dopo la sua morte, venga donata a tutti i fedeli nelle celebrazioni delle messe nelle chiese del mondo in memoria di Lui. La passione sofferta da Gesù con la condanna a morte, la flagellazione, la corona di spine, il viaggio al Calvario con la croce sulle spalle per essere crocifisso e morire sono state sofferenze volute per amore e sono state offerte per tutte le generazioni di allora, di oggi e del futuro, quindi per tutti. Seguiamo il Vangelo e le Sacre scritture dei profeti che lo annunciarono secoli prima della sua venuta. La nostra fede la dobbiamo fortificare con la preghiera, con la nostra testimonianza di veri cristiani, con le opere buone, mettendoci a servire il Signore. Gesù ci darà la forza di seguire i suoi insegnamenti e metterli in pratica. Signor Allegri, non si ponga domande, ma segua il Vangelo che è Parola di Dio, l’unica verità che ci guida in questo mondo verso la vita eterna.
Piera
Gentile Piera, pubblico il suo intervento in questo spazio anche se la lettera a cui fa riferimento era in realtà una domanda al teologo per la nostra rubrica in collaborazione con la Facoltà teologica dell’Italia centrale. Lettera alla quale ha risposto, nell’occasione, don Gianni Cioli, docente di Teologia morale. All’interrogativo diceva don Gianni «si deve rispondere senza ombra di dubbio che Cristo ha versato il suo sangue, cioè ha dato la sua vita, per tutti. Dal momento che però sia il Vangelo di Marco che quello di Matteo attribuiscono allo stesso Gesù l’espressione sangue dell’alleanza versato per molti (Mt 26,28; Mc 14,24), in relazione all’istituzione dell’eucaristia, si deve prendere atto che l’affermazione che Cristo ha versato il suo sangue per per molti corrisponde anch’essa a verità. Quello che è sbagliato è porre l’alternativa: o per molti o per tutti. Non si deve cioè affatto pensare che dire che Cristo ha versato il suo sangue per per molti escluda l’universalità della salvezza».
Ma in che senso entrambe le affermazioni «per molti» e «per tutti» sono vere? Cito a questo proposito l’intervento di un altro lettore (Dante Pastorelli) apparso sul nostro sito internet e che può essere condivisibile: «Lasciando da parte le discussioni filologiche, non credo sia difficile far capire ai fedeli il perché del per molti. Il Sangue di Cristo è stato versato per tutti, perché a tutti è esteso il Sacrificio redentivo. Ma non tutti ne fruiranno perché non credono nella Redenzione, rigettano la Chiesa e la mediazione sacerdotale, non si pentono dei loro peccati».
Benedetto XVI, come spiegava don Gianni Cioli, «suggerisce di intendere il per molti in senso ecclesiale: «Tutti si muove sul piano ontologico: l’essere ed operare di Gesù comprende tutta l’umanità, il passato, il presente e il futuro. Ma di fatto, storicamente, nella comunità concreta di coloro che celebrano l’Eucaristia, Egli giunge solo a molti. I molti portano responsabilità per tutti. La comunità dei molti deve essere luce sul candelabro, città sul monte, lievito per tutti. Questa è una vocazione che riguarda ciascuno, in modo del tutto personale. I molti, che siamo noi, devono sostenere la responsabilità per il tutto, consapevoli della propria missione».
Quindi carissima Piera è giusto seguire il Vangelo senza troppe storie, ma è giusto anche porsi qualche domanda, soprattutto quando le risposte possono illuminare.
Andrea Fagioli